Repubblica/Bologna: Ricercatori sul piede di guerra "La Gelmini ci ha tolto la carriera"
monta la rabbia dei ricercatori dell´Alma Mater
La protesta
"SIAMO già esauriti", scherzano. Ma all´idea di diventare una razza in via di estinzione, come i dinosauri, proprio non ci stanno. E così monta la rabbia dei ricercatori dell´Alma Mater. Il disegno di legge Gelmini vuole mettere i ricercatori universitari in una categoria ad «esaurimento». Per poi fare entrare solo ricercatori a «tempo» che, se confermati, diventerebbero docenti associati. E chi ricercatore lo è già lo rimarrebbe a vita, peggio, in un ruolo di serie B. Di qui la protesta. A Bologna, dopo riunioni e assemblee - i ricercatori coinvolti sono 1.400 - si è arrivati a un documento, firmato dai rappresentanti Daniele Bigi, Loris Giorgini, Alessandra Locatelli e Annamaria Pisi e consegnato al rettore, in cui si chiede di «scongiurare in qualsiasi modo l´ipotesi». Seguono le proposte per farlo: istituire il professore di terza fascia; traghettare gli attuali ricercatori al ruolo di associati in base al merito, non con una ope legis. Il clima è di rabbia. «Surreale», commenta Laura Stancanpiano, da dieci anni ricercatrice a Veterinaria. Vitaliano Tugnoli segue sei corsi a Medicina, tra la Romagna e Bologna, con 670 studenti in tutto. «Sono mortificato. Facendo ricerca sappiamo anche come insegnare, non ci stiamo a vedere cancellato il nostro ruolo. Anzi vogliamo essere riconosciuti nel ruolo docente». Federico Condello, di Filologia classica, prefigura ciò che si scatenerà: una «drammatica guerra tra poveri», con i nuovi ricercatori a tempo che passeranno davanti ai vecchi. E addio merito. E´ quello che più fa arrabbiare Sergio Calegari (ingegneria): «Dov´è il merito quando si prevede per legge che passi davanti chi è nel percorso giusto?». Davide Rossi dà voce al disagio che corre a Scienze: «Ho fatto ricerca e didattica, sono nella posizione, come tanti altri, per diventare associato. E invece? Mi si dice che non farò mai più carriera. Avvilente».
(il. ve.)