Repubblica-Bologna-Non c'è tempo pieno da perdere
Un'altra settimana di mobilitazione delle scuole contro la riforma del ministro Moratti "Non c'è tempo pieno da perdere" Stellacci: "Docenti aumentati con l'eccezione della secondaria" ...
Un'altra settimana di mobilitazione delle scuole contro la riforma del ministro Moratti
"Non c'è tempo pieno da perdere"
Stellacci: "Docenti aumentati con l'eccezione della secondaria"
Prosegue la guerra dei numeri sul fabbisogno di docenti tra sindacati e dirigenti scolastici
ILARIA VENTURI
UN anno fa la mobilitazione della scuola a difesa del tempo pieno partì dopo un convegno. Ora ricomincia da un convegno, "Non abbiamo tempo pieno da perdere", sabato e domenica alle scuole Fortuzzi. Insieme a una nuova settimana di protesta, annunciata dal coordinamento a difesa del tempo pieno e della scuola pubblica, che si chiuderà il 3 aprile con una biciclettata ("Due ruote sui bastoni della riforma Moratti") da piazza Nettuno (ore 15.30) ai giardini Margherita. Già da domani insegnanti e genitori saranno in piazza per lo sciopero generale dei Confederali, con Gilda e gli altri sindacati della scuola e i ricercatori universitari. Ad accendere gli animi ora c'è il taglio annunciato dal ministero delle cattedre. E dalle prime cifre diffuse ieri dall'Ufficio scolastico regionale la stangata è per le superiori: 285 posti in meno.
Per il 2004-2005 il ministero ha assegnato alla Regione 38.798 posti nell'organico stimato sulla base delle pre-iscrizioni degli alunni: 3.600 alle materne, 14.196 alle elementari, 8390 alle medie, 12.612 alle superiori. L'anno scorso, sempre nell'organico di diritto, i posti erano così distribuiti: 3.558 alle materne, 14.107 alle elementari, 8338 alle medie, 12.897 alle superiori. "Il numero dei docenti è aumentato fatta eccezione per la secondaria di secondo grado - commenta Lucrezia Stellacci, direttore dell'ufficio scolastico regionale - il ministero si è riservato di assegnare ulteriori posti. In sede di organico di fatto (a settembre, ndr) potrà esserci un ulteriore aumento". Ben diversi i conti di Regione e Confederali che confrontano quanti docenti sono oggi effettivamente in classe con quelli dell'organico del marzo 2003: il taglio è di 372 cattedre, senza contare le richieste per il tempo pieno in aumento, ma per i sindacati ce ne vorrebbero almeno 700 docenti in più. La guerra è sul numero degli studenti che saranno in classe il prossimo anno: quasi diecimila in più per Regione e sindacati, non oltre i seimila secondo l'Ufficio scolastico regionale. "I dati pervenuti dagli istituti superiori si sono verificati sempre sovrastimati di almeno due migliaia di unità", dice Stellacci precisando inoltre che "le ore di insegnamento delle lingue comunitarie nel primo ciclo di istruzione aumentano e quindi sono garantiti tutti i posti ai docenti in servizio".
Torniamo alla mobilitazione. Il convegno alle scuole Fortuzzi si aprirà sabato alle 9.30 con gli interventi di docenti, bidelli, genitori, pedagogisti e dirigenti scolastici. Nel pomeriggio, gruppi di studio. Alle 21 il video "I(m)maginaria" girato in una scuola a tempo pieno di Padova. Domenica, dalle 9.30, il dibattito generale. Il Coordinamento richiede anche ai sindacati uno sciopero unitario sulla scuola, promuoverà assemblee nelle scuole e distribuisce una petizione in cui i genitori chiedono ai dirigenti scolastici di assicurare l'attuale modello di scuola. "Temiamo il peggio - dice Marzia Mascagni del coordinamento - mancheranno i docenti per garantire il tempo pieno e sarà evidente l'inganno per le famiglie". Al convegno sarà presente anche lo scrittore di libri per l'infanzia Bruno Tognolini. Ha scritto una poesia per il diritto a una scuola che assomigli al mondo. Recita così: "Nel mondo ci sono le terre e i cieli, non sono divisi in scaffali; nel mondo ci sono le fiabe e le arti, non sono divise in reparti; nel mondo c'è un nido, che è la tua classe, uscendo non trovi le casse; nel mondo ci sono maestri un po' maghi, ci sono, non solo se paghi; nel mondo il sapere che vuoi si conquista, nel supermercato si acquista. E allora rispondi con una parola: com'è che la vuoi la tua scuola?".