Repubblica-Bologna-Materne, arrivano 46 insegnanti in più ma le liste restano
IL CASO L'annuncio all'assemblea pubblica Materne, arrivano 46 insegnanti in più ma le liste restano Draghetti:"Ben vengano i nuovi maestri ma non sono sufficienti per...
IL CASO
L'annuncio all'assemblea pubblica
Materne, arrivano 46 insegnanti in più ma le liste restano
Draghetti:"Ben vengano i nuovi maestri ma non sono sufficienti per le richieste"
Dal ministero è arrivato ieri il via per 46 insegnanti alle scuole materne di tutta l'Emilia Romagna. L'annuncio è arrivato da Giovanna Grignaffini, parlamentare Ds, presente ieri all'assemblea pubblica a palazzo Malvezzi fra enti locali e organismi scolastici, convocata per esaminare il problema delle liste d'attesa nelle scuole materne e decidere le azioni da intraprendere. In realtà, per la sola provincia di Bologna, ne servivano 78 (60 full-time, 18 part-time) e toccherà all'ufficio scolastico regionale suddividere i 46 insegnanti assegnati dal ministero per l'intera regione.
"Piuttosto che niente meglio 46- commenta la presidente della provincia di Bologna, Beatrice Draghetti- ma è certo che le assegnazioni non sono all'altezza delle richieste. Siamo da capo perché i bambini che vogliono andare a scuola devono poterci andare". Per Rebaudengo, assessore provinciale alla scuola, resta il fatto "che continueremo a protestare perché, anche se questo è un buon inizio, vanno definite le linee per il futuro".
Nel documento conclusivo approvato ieri nel corso dell'assemblea si legge che "le risposte non sono ancora arrivate e centinaia di famiglie continuano a bussare agli uffici comunali in attesa di un posto a scuola per i propri figli". Per questo motivo i comuni, la Regione, la Provincia di Bologna e le organizzazioni sindacali, che hanno votato il documento, "scelgono di comporre un fronte unitario e denunciano fermamente questa situazione perché diventa urgente che si promuova subito un tavolo permanente regionale". Allo stato le amministrazioni dicono di aver chiesto le risorse necessarie per dare una scuola ai bambini e alle bambine che hanno compiuto tre anni e che vivono nei nostri comuni. "Nessuno - prosegue il documento - ha contestato la legittimità di quanto è stato domandato: semplicemente, questo governo non assegna le risorse necessarie per attuare ciò che è stato scritto anche nella legge 53/2003 (riforma Moratti), ovvero che sia assicurata "La generalizzazione dell'offerta formativa e la possibilità di frequenza alla scuola dell'infanzia"". La situazione, per gli amministratori, è "grave e assurda" in una regione dove gli enti locali "hanno contribuito in modo decisivo alla costruzione della scuola dell'infanzia e ne hanno fatto un punto di forza del proprio modello di sviluppo e del sistema del welfare".