Repubblica-Bologna-Licei, cresce la protesta anti-Moratti

Alle superiori monta il dissenso contro la riforma. Picchetti e assemblee di docenti e studenti. Oggi colazione davanti a San Petronio
Licei, cresce la protesta anti-Moratti
Occupati Sabin, Fermi e Galvani: si andrà avanti fino a martedì
Polemiche al Fermi: studenti intimiditi. La lezione di Berti Arnoaldi Veli
I presidi sono stati colti di sorpresa, hanno avvertito le famiglie e le forze di polizia
ILARIA VENTURI

HANNO occupato anche il Galvani. La notizia si è diffusa rapidamente ieri mattina. Suscitando scalpore. "Il liceo occupato dopo 35 anni", recitava lo striscione apparso verso sera davanti all'istituto dove hanno studiato Fini e Casini. "Siamo orgogliosi", commenta il rappresentante degli studenti Edoardo Baldaro. Il segnale di una protesta che si allarga. Da ieri sono occupati tutti i licei della città. Il Minghetti è stato il primo a partire giovedì sera. Poi il Polo artistico, il Righi, il Copernico. Ieri il Sabin e il Fermi. Occupazioni che andranno avanti sino alla manifestazione di martedì a Roma. Contro la riforma Moratti dell'università. "Riguarda anche noi", dicono i ragazzi nelle scuole. Ecco la cronistoria delle mobilitazioni di ieri. Alle sette e mezza del mattino il blitz degli studenti del Sabin: "Occupazione". E domani, assemblea dei docenti. Alle otto i picchetti al Galvani. "Ci siamo poi riuniti in assemblea nel cortile e abbiamo votato per l'occupazione", raccontano i ragazzi.
"Ma non abbiamo impedito le lezioni". La trattativa è andata avanti per molte ore. Anche con voci contrarie come quella del rappresentante di istituto Enrico Cantoni: "Non è un metodo corretto". Ad occupare sono rimasti una cinquantina di studenti.
"Abbiamo avvertito le famiglie, con i genitori e i docenti garantiremo la sorveglianza e la continuazione di un momento educativo", dice la preside Sofia Gallo che ha messo in sicurezza la scuola chiudendo il museo, la biblioteca e l'atrio con i quadri di pregio. A metà mattina l'occupazione è stata decisa al Fermi, dopo incontri con gli occupanti delle Facoltà universitarie che ieri hanno girato nelle scuole. I presidi sono stati colti di sorpresa da queste occupazioni, hanno avvertito le famiglie, il Csa e le forze dell'ordine. I giorni di lezione persi saranno recuperati, è l'orientamento di tutti. "Un'occupazione nata dall'esterno, non dentro il liceo", contesta la dirigente del Fermi Elviana Amati. "Non mi è piaciuto il modo: i ragazzi hanno deciso di occupare invitando i ragazzi a uscire dalle classi, intimidendo i professori". "Nessuna intimidazione", la replica. Al Minghetti, molti i dibattiti. Un confronto con l'avvocato Francesco Berti Arnoaldi Veli, nonno di uno studente, sul "perché non funziona la giustizia in Italia", e una faccia a faccia tra studenti di destra e di sinistra. La dirigente Ivana Summa allarga le braccia: "Mettendo tra parentesi le motivazioni, dobbiamo fare in modo che diventi un momento di crescita". Nel pomeriggio un centinaio di ragazzi ha manifestato in piazza Maggiore con gli striscioni stesi sulla gradinata di San Petronio. Oggi, dalle 9.30, sempre in piazza, gli studenti offriranno una colazione equo solidale per spiegare le motivazioni della protesta. Scrivono i ragazzi del Righi: "Speriamo che questo non venga interpretato come il solito atto di studenti negligenti e svogliati". La mobilitazione è appoggiata anche da Rc e dal Coordinamento degli insegnanti e dei genitori. Mentre in Ateneo domani sono previste altre proteste: lezioni anti-Moratti a Lingue e in piazza Verdi, un'assemblea martedì alle 10, ad Agraria.