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Repubblica/Bologna: Licei, 27 cattedre in meno "Dalla Stellacci solo promesse"

Il ministero taglia i fondi e ne concede solo 8 a fronte di 900 studenti in più

07/04/2006
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la Repubblica

L´assessore Rebaudengo: "Una manovra elettorale per favorire le regioni in cui non è scontata la vittoria dell´Unione"
ILARIA VENTURI


LE SCUOLE superiori bolognesi perdono ventisette cattedre. Oggi si chiudono gli organici per i licei e gli istituti professionali e tecnici e il taglio è definitivo. Sulle 35 cattedre richieste dal Centro servizi amministrativi il ministero ne ha concesse solo otto. Briciole. Anno dopo anno la scuola perde pezzi. Insorge la Flc-Cgil provinciale per voce della sua nuova segretaria, Sandra Soster: «Questa notizia significa lo sfascio della scuola superiore». Bologna sperava in qualcosa di più. Nell´ultimo incontro della settimana tra il Csa, la Provincia e l´Ufficio scolastico regionale, Lucrezia Stellacci aveva ipotizzato di portare a casa altre 70 cattedre per l´Emilia Romagna, per concederne una trentina a Bologna. Non è andata così. Le cattedre concesse in più sono state 40, «una presa in giro», sbotta Fiammetta Colapaoli, della Flc-Cgil regionale. E solo otto sono state poi assegnate a Bologna a fronte di 900 studenti in più rispetto all´anno scorso. L´assessore provinciale all´istruzione Paolo Rebaudengo è furente, ancora non vuole crederci: «E´ uno scherzo». «Stellacci aveva preso atto di una situazione a dir poco drammatica e ci aveva promesso il suo impegno per ottenere più docenti possibili», commenta. Poi attacca: «Un´azione che ha tutto l´aspetto di manovra elettorale del ministero, che in pieno clima pre elezioni sembra aver fatto una mossa per favorire le regioni nelle quali non è scontata una vittoria del centro sinistra». Per ora, comunque, conclude Rebaudengo, «possiamo fare ben poco. Aspettiamo il 10 aprile e speriamo che dopo quella data le cose cambino». Paolo Marcheselli, direttore del Csa, non può che prendere atto della situazione. «Per il momento non si può fare nulla, perché si chiudono le nomine. Ora dunque dovrò procedere con il meccanismo tecnico della soppressione delle cattedre e poi provvederò in organico di fatto a reperire i docenti che mancano» dice. Significa che le 27 cattedre orario (composte da più insegnamenti) che mancano saranno sciolte per poi essere ridate a settembre con la chiamata di supplenti. Così il ministero non paga gli insegnanti per un intero anno, ferie estive comprese, ma risparmia su supplenti pagati solo da settembre a giugno. E una delle conseguenze è la mancata continuità didattica nelle classi. «Ci saranno classi da 28-30 ragazzi - spiega Sandra Soster - I licei avranno problemi di spazio, ma soprattutto i professionali e i tecnici, che hanno tantissimi ragazzi stranieri, soffriranno per la mancanza di personale stabile». Perché, è certo, i precari aumenteranno


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