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Repubblica-Bologna-Legge Moratti i ricercatori vanno in piazza

PROTESTA Legge Moratti i ricercatori vanno in piazza IN piazza, ancora una volta. P...

12/10/2005
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la Repubblica

PROTESTA
Legge Moratti i ricercatori vanno in piazza


IN piazza, ancora una volta. Per dire no al progetto di legge Moratti, "ma anche alle riforme che l'hanno preceduta", sull'Università. La settimana di mobilitazione nazionale degli Atenei si accende oggi a Bologna con il corteo dei ricercatori e degli studenti (annunciati anche i prorettori) che sfilerà stamattina da piazza Maggiore. Il concentramento è alle 9. Intanto già 52 corsi sono bloccati. I 23 ricercatori che avrebbero dovuto tenerli hanno ritirato, per protesta, la loro domanda di insegnamento. Il gran rifiuto si allarga a macchia d'olio. In tutto sono 70 i ricercatori che hanno dato la disponibilità a non tenere più i corsi, per i quali viene indetto un bando ogni anno.
E sono 133 i corsi che rischiano di saltare. Una linea dura scelta dai ricercatori, precari e non, ma a cui hanno aderito anche alcuni docenti, per dare visibilità al loro dissenso su una riforma "che aumenterà il precariato nelle università e darà la possibilità ai privati di controllare la didattica e la ricerca scegliendo corsi e docenti". Da ricercatori viene anche la richiesta di dimissioni non solo dei docenti con incarichi direttivi, ma anche del rettore e di tutta la Crui. Molte le sigle che firmano la manifestazione: Coordinamento dei ricercatori, Rete dei ricercatori precari, Lsx, Spazio sociale studentesco, Rete universitaria, Collettivo superiori, Sinistra universitaria. Il corteo passerà da via Indipendenza, via Righi, via Zamboni, via Rizzoli per terminare in piazza Nettuno. Alle 17, a Scienze Politiche e a Lettere, gli studenti si riuniranno in assemblea. Le sei sigle sindacali universitarie aderiscono al corteo, promuovono la sospensione della didattica, l'apertura delle lezioni con le motivazioni della protesta e un'assemblea per venerdì. Intanto si moltiplicano le assemblee nelle facoltà. Anche dalle sedi decentrate arriva il dissenso. Oggi alle 14 a Forlì (aula magna, via Oberdan), assemblea alla Scuola per traduttori e interpreti.


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