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Repubblica-Bologna-La Stellacci censura i docenti"

Nuovo braccio di ferro sull'applicazione della riforma. Respinte le mozioni che furono votate dagli insegnanti "La Stellacci censura i docenti" Denuncia della Cgil. La dirigente: "Sui...

07/09/2004
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la Repubblica

Nuovo braccio di ferro sull'applicazione della riforma. Respinte le mozioni che furono votate dagli insegnanti
"La Stellacci censura i docenti"
Denuncia della Cgil. La dirigente: "Sui tutor applico solo la legge"
La replica: non vedo perché sollevare un polverone, non c'è nessuna minaccia
Il sindacato: un atto gravissimo che rinnega platealmente l'autonomia scolastica
ILARIA VENTURI


"APPLICATE la riforma". Di fronte al gran rifiuto dei docenti a dare il via alla nuova scuola modello Moratti arriva la censura da parte della direzione scolastica regionale. Con lettere in cui si giudicano "nulle" le mozioni-ribelli votate dagli insegnanti prima dell'estate e in cui si invitano i presidi a far rivedere le posizioni prese dai collegi dei docenti e dai consigli di istituto. Una decina di missive sono arrivate nelle scuole in questi giorni. La denuncia arriva dalla Cgil scuola che fa scoppiare il caso davanti ai parlamentari di sinistra nella riunione in Provincia sull'emergenza materne. "Un atto gravissimo che rinnega platealmente l'autonomia delle scuole, con ritorsioni e pressioni sui capi di istituto", si arrabbia Nara Orsi, segretaria provinciale del sindacato. "Chiedo l'applicazione delle leggi dello Stato, non vedo perché sollevare un polverone, non c'è nessuna minaccia", replica secca Lucrezia Stellacci, direttore dell'Ufficio scolastico regionale.
Il nuovo anno parte con un duro braccio di ferro tra scuole e direzione scolastica regionale sull'applicazione della riforma. Una dirigente di una scuola di provincia - si vocifera - è stata chiamata davanti alla Commissione disciplinare per aver chiesto, in accordo con gli enti locali, più tempo pieno. "Favole", nega il direttore generale. Nelle mozioni contestate gli insegnanti comunicano il loro rifiuto a creare il docente tutor, uno dei pilastri della riforma, giudicano "non necessaria", anzi "dannosa", "la modifica del curriculum orario" introdotto con il decreto attuativo della riforma Moratti. E annunciano la conferma anche per il prossimo anno scolastico del vecchio piano dell'offerta formativa. Tutto legittimo per la Cgil. Atti "nulli" per la direzione regionale che contesta ai docenti di aver espresso giudizi su atti del governo e del parlamento all'interno di un collegio che è "organo tecnico". Lucrezia Stellacci richiama i docenti ad attenersi alle disposizioni dello Stato facendo presente che "l'organizzazione oraria delle scuole non può essere stabilita in maniera autartica". Un intervento "intollerabile" per la Cgil scuola. "Sul tutor la trattativa nazionale con i sindacati è appena iniziata", commenta Nara Orsi. "E non c'è nulla di sbagliato nel riconfermare un piano didattico che è andato bene. Se la direzione scolastica contesta le delibere delle scuole le deve impugnare. Qui siamo al disconoscimento dell'autonomia. I docenti non possono rinunciare alla libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione". Ieri mattina intanto i sindaci e gli assessori dei Comuni colpiti dalla mancanza di 80 docenti nelle materne hanno deciso di andare a Roma in ogni modo, anche se il ministro Moratti non concederà udienza. All'assemblea erano presenti anche i parlamentari diesse Zanotti, Vitali, Pasquini e Grignaffini.
SEGUE A PAGINA V


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