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Repubblica-Bologna-La Moratti licenzia Barbieri

Il dirigente regionale vittima del ricambio politico ai vertici. Al suo posto il provveditore di Rimini Scuola, la Moratti "licenzia" Barbieri "Mi rammarico perché è una scelta dov...

27/09/2002
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la Repubblica

Il dirigente regionale vittima del ricambio politico ai vertici. Al suo posto il provveditore di Rimini
Scuola, la Moratti "licenzia" Barbieri
"Mi rammarico perché è una scelta dovuta a un pregiudizio"
Il funzionario aveva raccolto unanimi giudizi positivi in tutta l'Emilia Romagna
L'assessore regionale Bastico: "E' venuto meno l'impegno a consultarci"
ILARIA VENTURI


Il ministro Moratti manda a casa il direttore generale della scuola Emanuele Barbieri. Lo spoil system ha falcidiato una decina di dirigenti regionali e anche la poltrona dell'Emilia Romagna è finita sotto la scure del ricambio politico ai vertici della scuola. Dopo il rincorrersi delle voci, gli spiragli, le manovre di corridoio, è arrivata la conferma della rimozione di Barbieri, il dirigente che ha appena inaugurato il nuovo anno scolastico. Arriverà al suo posto il dirigente del Csa di Rimini Lucrezia Stellacci. In realtà, il professore di matematica salito ai vertici della dirigenza scolastica, vicepresidente del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, segretario nazionale della Cgil scuola dal 1993 al '97 e consulente del ministro Berlinguer e De Mauro, se l'aspettava. Aveva le valigie pronte per rientrare a Roma, dove questa mattina è stato convocato dal capo di gabinetto del ministro per una nuova attribuzione di un 'incarico di studio'. Il suo commento è amaro: "Mi rammarico perché credo di essere stato valutato non per il mio operato ma per il mio passato, una scelta dovuta più a un pregiudizio che a una valutazione oggettiva dei fatti". Quell'etichetta di uomo di 'sinistra', Barbieri in realtà nel suo anno e mezzo di operato a Bologna non l'ha mai esibita. "Ho lavorato con serietà e senso dello Stato", dice. E apprezzamenti per la sua professionalità arrivano da più parti in Regione. A cominciare dai vertici di viale Aldo Moro: "Il riconoscimento della capacità e dell'impegno di Barbieri non è solo nostro, ma di enti locali, forze sociali ed economiche e di tutto il mondo della scuola", commenta l'assessore Mariangela Bastico. "La scelta della Moratti colpisce la qualità, non dà alcun valore alla continuità della dirigenza regionale, fondamentale in un momento così delicato per la scuola", continua Bastico. E un altro strappo si consuma tra governo e Regione: "Il ministro Moratti è venuto meno all'impegno assunto con Errani di un confronto preventivo sulla scelta della dirigenza regionale. Un fatto grave che si accompagna alle tante incertezze che stanno colpendo la scuola, dalla riforma ai tagli della Finanziaria".
Sul nome di Barbieri non c'erano spaccature in Regione. "Qualche parlamentare come Garagnani gliel'aveva giurata", sostengono i maligni, ma anche il centro destra cattolico e moderato, primo fra tutti il ministro Giovanardi, non era ostile, non aveva pregiudiziali Cielle, piaceva a Confindustria. Il ministro Moratti, che come noto ha legami con Rimini e San Patrignano, ha puntato invece sull'ex provveditorato di Rimini.
La rimozione di Barbieri, che ai vertici della scuola emiliano romagnola ha gestito il delicato passaggio della chiusura dei provveditorati, ha firmato protocolli con la regione e gli insegnanti, ha portato a un'interrogazione in Parlamento della diessina Giovanna Grignaffini


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