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Repubblica-Bologna-La Bastico attacca il ministro "Non può chiudere scuole"

LA POLEMICA L'assessore replica alla Moratti per la lista degli istituti a rischio. Marcheselli: escludo sprechi La Bastico attacca il ministro "Non può chiudere scuole" ...

02/08/2002
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la Repubblica

LA POLEMICA
L'assessore replica alla Moratti per la lista degli istituti a rischio. Marcheselli: escludo sprechi
La Bastico attacca il ministro "Non può chiudere scuole"
ILARIA VENTURI


"UNA operazione che getta fango sulla scuola pubblica". L'assessore regionale alla scuola Mariangela Bastico ha fatto un balzo sulla sedia nel leggere la lista degli istituti a rischio di tagli da Roma anticipata da L'Espresso. E reagisce con rabbia per l'ennesimo 'attacco' alla scuola, dopo il lungo braccio di ferro sulla riduzione delle cattedre. Non c'è pace, nemmeno in agosto. "Il ministro Moratti non può chiudere proprio nessuna scuola. Il piano di razionalizzazione è di competenza delle Regioni e già per il 2003-1004 abbiamo stabilito i nuovi criteri: il numero di istituzioni scolastiche rimarrà invariato". Bastico sbotta proprio per questo: "Prima il taglio dei posti, che ora sono saliti a centomila di troppo a livello nazionale, poi l'attacco ai docenti che non insegnano infine l'accusa alle scuole sprecone". Nel mirino della Moratti ci sono le scuole che non hanno un rapporto tra alunni e docenti pari a 9.5, la media nazionale. L'assessore ricorda che il rapporto medio in Emilia Romagna è addirittura migliore: 10,5 studenti per ogni insegnante, frutto del lavoro di razionalizzazione, attento alla qualità, della direzione scolastica regionale in accordo con le sedi provinciali e le autonomie locali. "Dovremmo essere premiati, invece continuano queste operazioni di discredito del mondo della scuola pubblica, una ferita per chi ci lavora e per le famiglie. E intanto il governo alimenta l'immagine di alternative migliori, è inaccettabile". L'assessore fa notare che le scuole indicate sono di montagna o istituti dove ci sono più ore e materie e dove l'inserimento dei disabili è maggiore (il 4% contro lo 0,5% dei licei). "Altro che sprechi" protesta Bastico. Dalla direzione scolastica regionale, il direttore Emanuele Barbieri getta acqua sul fuoco: "La ricerca del ministero non mi scandalizza, è giusto verificare le ragioni che portano a valori più alti della media nazionale rispetto al rapporto docenti-studenti. Andare a vedere come stanno le cose fa parte delle scelte di una buona amministrazione. Noi comunque non abbiamo situazioni di privilegi o di sprechi, dai nostri dati risultano giustificate tutte le situazioni di scarto. Semmai dovrebbe far notizia il contrario: il 90% delle scuole in Emilia Romagna è sopra alla media, il rapporto è di 10,5 alunni per docente e quest'anno abbiamo migliorato arrivando a 10.9". Paolo Marcheselli rassicura: "Escludo sprechi e interventi restrittivi del ministero". Il dirigente del Csa spiega perché nelle 21 scuole bolognesi in elenco ci sono più docenti: il circolo 11 'è storicamente frequentato da alunni nomadi', il Serpieri e il Manfredi-Tanari hanno sedi distaccate, il liceo artistico ha un unico indirizzo, il Belluzzi e l'Alberghetti hanno molti indirizzi e aule ristrette. E poi ci sono le scuole di montagna e quelle con molti disabili. "La nostra scuola è già stata interessata da interventi di razionalizzazione, anche dolorosi, che hanno cercato di ridurre al minimo i costi tenendo ferma la qualità. E poi la media provinciale è di gran lunga migliore di quella nazionale". Protesta la Cisl. "Elenco preoccupante, così il ministero vuole giustificare le mancate nomine in ruolo, un assurdo" dice Patrizia Prati.


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