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Repubblica-Bologna-In marcia contro la Moratti

Già raccolte 40mila firme. Il 26 manifestazione in piazza Nettuno con genitori e insegnanti uniti contro la riforma In marcia contro la Moratti Scuola, settimana di proteste per salvare...

23/09/2003
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la Repubblica

Già raccolte 40mila firme. Il 26 manifestazione in piazza Nettuno con genitori e insegnanti uniti contro la riforma
In marcia contro la Moratti
Scuola, settimana di proteste per salvare il tempo pieno
"Mi sento di scommettere su una buona adesione"
Il comitato comprende Cgil, Cobas, Gilda e il coordinamento genitori democratici
Al Pilastro striscione per avvolgere tutto l'edificio delle Garibaldi
LUCIANO NIGRO


Alle Fortuzzi, giardini Margherita, sfileranno insieme bambini e insegnanti, bidelli e genitori verso piazza Nettuno. Al Pilastro faranno uno striscione da guinnes dei primati "in difesa della scuola pubblica e contro la riforma Moratti" con il quale avvolgeranno per intero anche le scuole Garibaldi. Alle Longhena di Casaglia lezioni alternative la mattina e "produzione di cartelli" il pomeriggio.
Fino al 26, "giornata di lotta in difesa del tempo pieno" che avrà il clou nel tardo pomeriggio in piazza Nettuno, negli istituti di Bologna si fa "scuola di protesta". C'è chi porterà in piazza quello che normalmente si fa nelle scuole a tempo pieno e chi porterà in classe una ventata di mobilitazione permanente. E insegnerà ai bambini, alle mamme e ai papà, come si scrive uno striscione, come si dipinge un cartello, come si scrive uno slogan in rima, come si organizza un corteo. Persino ce cosa si canta a un girotondo... politico.
Da quando hanno scoperto che la riforma Moratti "semplicemente non prevede il tempo pieno" e che dal settembre dell'anno prossimo una delle conquiste più importanti della scuola lungo la via Emilia potrebbe essere cancellata o snaturata, ridotta a "badatantato" a spese dei genitori o chissà a cos'altro, qui sotto le Due Torri, nella capitale del tempo pieno dove un bambino su due utilizza anche la scuola del pomeriggio. Bologna che in questo si dimostra fino in fondo capitale regionale, visto che lungo la via Emilia sono 45 su cento le famiglie che chiedono e ottengono il doposcuola.
Ovvio che partisse qui la campagna in favore della scuola lunga che ha portato a raccogliere in due mesi 40 mila firme. Inevitabile che nascesse qui il comitato a difesa del tempo pieno e che ha lanciato per venerdì 26 la prima mobilitazione pubblica. Il comitato che comprende il Bologna social forum, il centro studi per la scuola pubblica di Bologna, il coordinamento genitori democratici, la Cgil Scuola, i Cobas, la Gilda, e molti altri movimenti e associazioni si è incontrato martedì scorso a Casaglia, alle scuole Longhena, e ha lanciato una campagna in tutte le scuole. "Il momento non è dei più felici perché all'inizio dell'anno genitori insegnanti sono concentrati sulla ripresa - dice Nara Orsi della Cgil Scuola - ma era comunque importante dare subito un segnale di attenzione".
"Dieci giorni fa temevo il flop - confessa Gianluca Gabrielli dei Cobas - ma oggi mi sento di scommetere che l'adesione sarà significativa". Cosa è cambiato? In tutte le scuole sono state convocate assemblee ed è nato un tavolo a difesa della scuola pubblica che considera la mobilitazione di venerdì semplicemente "un primo momento". Ogni scuola, poi, porterà in piazza alle 17,30 quello che vorrà. Feste, spettacoli, musica. Ovunque è stata proposta l'idea di organizzare mobilitazioni "creative" con l'obiettivo di "fare la festa alla riforma Moratti". Ecco dunque alle Longhena l'apertura delle classi ai genitori per "attività di laboratorio e per preparare insieme materiali per la manifestazione". Alle Fortuzzi e alle Cremonini Ongaro si costruiranno strumenti musicali costumi e si preparerà il corteo dai giardini Margherita al centro. All'istituto comprensivo 11 (Garibaldi e Pilastro) si realizzerà un lungo striscione. Cartelloni verranno costruiti alla elementare di Monteveglio e alle Ciari di Casalecchio. Mentre hanno già garantito la loro presenza in piazza le elementari Mattiuzzi-Casali, Scandellara, XXV aprile e l'istituto comprensivo 12 del Savena.
Ma non è solo la scuola lunga a preoccupare insegnanti e sindacati. Per il segretario regionale della Cgil Scuola, Claudio Cattini, sono almeno due le emergenze in questo faticoso avvio di anno: "La prima sono le classi sovraffollate con più di 25 studenti, illegali a tutti gli effetti, impraticabili soprattutto quando comprendono anche uno o più casi sociali o bambini con handicap. Anche se la direzione regionale nega, ci risulta che siano almeno 300 le classi troppo affollate". L'altro nodo riguarda le scuole d'infanzia, da tre a sei anni: "Ci sono troppe famiglie che non trovano posto né in Comune, né alla statale, né alla privata. Le liste d'attesa non rivelano quanto grave sia questo fenomeno che tocca molte centinaia di famiglie". Su questi due temi è aperto da tempo un braccio di ferro con la direttrice regionale Lucrezia Stellacci. Anche oggi sono previsti incontri. "Se non ci saranno soluzioni - dice Cattini - siamo pronti a andare allo sciopero".


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