Repubblica-Bologna-In Emilia mancheranno quasi tremila insegnanti
SINDACATI Allarme di Cgil, Cisl e Uil per la riapertura delle scuole "In Emilia mancheranno quasi tremila insegnanti" Il 24 marzo in preparazione uno sciopero contro il taglio degli organici ...
SINDACATI
Allarme di Cgil, Cisl e Uil per la riapertura delle scuole
"In Emilia mancheranno quasi tremila insegnanti"
Il 24 marzo in preparazione uno sciopero contro il taglio degli organici
ANDREA LANZARINI
"A settembre mancheranno all'appello nelle scuole dell'Emilia Romagna circa 3000 insegnanti". L'allarme lo lanciano i sindacati confederali della scuola. Che si preparano alla battaglia. I tagli agli organici saranno al centro dello sciopero, con manifestazione a Bologna, del 24 marzo.
A fine febbraio Cgil, Cisl e Uil avevano fornito i dati ministeriali sulle iscrizioni nelle scuole della regione. Prevedevano un aumento di circa 7500 iscritti. La settimana scorsa si sono incontrati con i vertici dell'Ufficio scolastico regionale, l'ex Soprintendenza, che aveva ritoccato le cifre al rialzo. A settembre sui banchi delle scuole emiliano romagnole ci saranno circa 9500 alunni in più. Dal numero delle iscrizioni dipende il numero d'insegnanti che il Ministero dell'Istruzione assegna alle regioni. Bene, dicono i sindacati, oggi sono in servizio 42.814 docenti. A settembre ce ne saranno in cattedra 41.264. Mentre dovrebbero essercene 43.619. Una differenza di 2300 insegnanti. "Ma questo dato è ottimistico - spiega Lanfranco Benini della Cisl - Perché si basa sui nostri dati, su quell'aumento di 7500 iscritti che noi avevamo previsto. Ebbene, poiché l'incremento è ben più consistente, mancheranno 3000 docenti".
Saranno decimati soprattutto gli insegnanti di sostegno. In servizio ce ne sono attualmente 3881. Per il momento, il Ministero ne ha assegnati alla regione 2478. Un decreto interministeriale, che oltre all'Istruzione dovrà essere firmato dai ministri del Tesoro e della Salute, potrebbe rimpinguare questo numero. Ma i sindacati sono pessimisti, visto che la Finanziaria ha tagliato i fondi per pagare gli stipendi. Preoccupa anche la diminuzione di insegnanti alle superiori. "Arriveremo in questo modo - afferma Claudio Cattini della Cgil - alla cancellazione di indirizzi di studio, se non addirittura di classi. Soprattutto nei centri più piccoli o in provincia". Per far fronte a quest'emergenza i sindacati chiedono aiuto agli enti locali. "Non ci stiamo ad un'idea di scuola regionale o comunale. L'istruzione è nazionale. Ma Comune e Regione possono fare molto. Innanzitutto far presente a Roma la gravità della situazione. In secondo luogo, dare soldi per migliorare gli edifici scolastici ed le mense".
Nei prossimi giorni, oltre al nodo delle superiori, resta da sciogliere quello delle medie, dove, al momento, la situazione appare meno complessa.