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Repubblica/Bologna: In classe col lutto al braccio

Prima campanella con le riforme della Gelmini e sindacati-genitori-insegnanti sul piede di guerra

15/09/2008
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la Repubblica

Scuola, parte un anno in salita. E oggi sciopero dei bus
Annunciate per stamattina varie forme di protesta. La polemica della Regione contro il governo. Le lingue straniere a rischio

BRUNELLA TORRESIN

Chiamata ad affrontare la più contestata riforma-restaurazione degli ultimi anni, la scuola riapre questa mattina le sue aule a bambini e ragazzi. Il ritorno dei voti (e, dall´anno prossimo, anche del maestro unico) alla scuola elementare, il ripristino del voto in condotta (che farà media) e degli esami di riparazione a settembre alle superiori sono novità le più evidenti. E forse anche, già da stamattina, alunni e studenti saranno accolti da insegnanti con la fascia del lutto al braccio (come ha proposto di fare la Cgil) e striscioni sulle pareti, nell´attesa che in settimana sia decisa la data dello sciopero, già annunciato, contro il «decreto Gelmini». «No, non è una giornata di festa», ripetono insegnanti e genitori. A complicare ancor di più le cose, si aggiunge lo sciopero degli autobus dalle 8,30 alle 16.30 e di nuovo dalle 19.30 a fine servizio, proclamato da tutte le sigle sindacali.
Nei giorni scorsi il ministro per l´Istruzione Mariastella Gelmini ha nuovamente puntato il dito contro un sistema scolastico che a suo giudizio si tradurrebbe in una «spesa fuori controllo»: «La nostra scuola ha il maggior numero di ore in Europa - ha dichiarato il ministro -, è il caso che puntiamo sugli insegnamenti fondamentali: italiano, matematica, scienze, lingua straniera». Ma «Il contenimento della spesa non può essere l´unico riferimento valido», replicano nel loro messaggio di augurio a studenti e insegnanti il presidente della Regione Errani e il suo assessore Paola Manzini. Tantopiù che la cura immaginata dal governo provocherà, secondo le organizzazioni sindacali, «migliaia di posti di lavoro a rischio» e un profondo mutamento nella fisionomia del sistema scolastico bolognese. Ne metterà a rischio la ricchezza dei piani d´offerta formativa, l´estensione del tempo pieno (oggi richiesto dal 58 per cento delle famiglie), le attività di laboratorio. Non è più garantito l´insegnamento della lingua inglese alle elementari con docenti specializzate, né la terza ora per la seconda lingua nelle scuole medie.


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