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Repubblica-Bologna-Il tempo pieno sulle strisce

LE TAPPE Il tempo pieno sulle strisce Le Fortuzzi occupate da genitori e docenti Domani un'altra manifestazione nazionale a Roma contro la Moratti Alle scuole Longhena ...

16/01/2004
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la Repubblica

LE TAPPE
Il tempo pieno sulle strisce
Le Fortuzzi occupate da genitori e docenti
Domani un'altra manifestazione nazionale a Roma contro la Moratti
Alle scuole Longhena oggi i genitori per protesta non mandano i bambini in classe
Molte le "passeggiate" all'uscita dalle scuole contro la riforma del ministro Moratti
ILARIA VENTURI


"TEMPO pieno di felicità, tempo pieno, il nostro arcobaleno". Oppure: "Tempo pieno: il cielo è più sereno". Lo dicono i bambini. C'è un piccolino che porta il cartello con scritto: "Mi chiamo Gabriello, voglio il tempo pieno come mio fratello". Ironia dei cinque anni. I loro genitori e gli insegnanti ridono di meno, sono arrabbiati contro la Moratti e il decreto che mette a rischio il tempo pieno nelle scuole elementari. Per questo ieri pomeriggio le scuole bolognesi sono uscite dalle aule e hanno bloccato il traffico sulle strisce pedonali, per una mezz'ora e con un centinaio di manifestanti ad ogni "passeggiata", in più punti della città. In via Massarenti, davanti a Santa Rita, lunghe file di auto. A Porta Castiglione, i clacson di automobilisti increduli mentre i bambini delle Fortuzzi distribuiscono cioccolatini. Davanti alle scuole del Pilastro e in via Marco Polo, ancora blocchi. In piazza Malpighi, autobus fermi, passanti incuriositi e qualche scooterista che sfonda il cordone umano delle scuole Longhena, noncurante dei bambini e con aggiunta di insulti. La scuola si è fatta sentire così per sensibilizzare la città. "La Moratti inganna, vuole il vecchio doposcuola" recita il cartello di una mamma.
E per questo che manifestano, chiedono il ritiro di un decreto, anticipato dalla circolare sulle nuove iscrizioni, che parla di tempo pieno, ma cambia la formula e i contenuti, insistono i manifestanti: stesse ore, ma con organico dei docenti confermato solo per il prossimo anno, con un maestro tutor al posto dei due insegnanti, senza garanzie sui contenuti. Dopo i blocchi, genitori e docenti hanno occupato le scuole elementari Fortuzzi, ai Giardini Margherita per una festa, con cena, sino a sera tardi. Una scuola elementare occupata e un'altra, oggi, che sarà vuota per protesta: alle Longhena i genitori non porteranno a scuola i figli contro l'abolizione del tempo pieno. "Sarà anche una protesta forte, ma le motivazioni sono forti" dice Giorgio, il papà che ha proposto l'azione di lotta accolta dall'assemblea dei genitori.
"Mia figlia di sette anni sa che la riforma la danneggia, per lei la Moratti è cattiva, punto e basta. Non voglio politicizzarla, non è un problema ideologico. Ci sono alcuni genitori che della riforma contestano solo il punto del tempo pieno. I loro figli non saranno per questo a scuola". Le donne sono le più agguerrite. Valeria De Vincenzi, mamma di tre bambini, è rappresentante delle scuole Albertazzi. Rispedisce al mittente la lettera della Moratti alle famiglie mettendo in luce le contraddizioni. "Come spiega - scrive - il fatto che l'articolo 14 bis del decreto conferma il tempo pieno e prolungato solo per l'anno 2004-2005? E in una scuola pubblica già sostenuta da autofinanziamenti dei genitori come può affermare che gratuita è l'offerta di materie extracurricolari? Forse non sa che la Finanziaria non stanzia risorse economiche a copertura del decreto". Con la scuola protestano i consiglieri regionali del centro sinistra, mentre i giovani di An contestano "l'uso dei bambini alle manifestazioni". Paolo Marcheselli direttore del Csa (ex Provveditorato) chiede "che le attuali proteste, peraltro minoritarie, vengano a cessare" perché "sul tempo scuola la circolare della Moratti risponde alle aspettative delle famiglie. Il tempo pieno, sopravvissuto dopo l'abolizione nel 1990 con provvedimenti amministrativi, tornerà ad avere piena tutela di legge se sarà confermato il decreto". Le proteste però non si fermano. Oggi alle 10.30 le De Amicis si faranno sentire davanti all'Ufficio scolastico regionale. Il Coordinamento a difesa del tempo pieno definisce "illegittima" la circolare sulle nuove iscrizioni e chiede il ritiro del decreto. Domani sarà detto a Roma con una manifestazione nazionale. Per i pullman: Coordinamento, tel. 3393667606, Cgil scuola, 051294880.
SEGUE A PAGINA V


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