Repubblica-Bologna-I maestri promessi non arrivano e la scuola s'appella a Casini
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LA PROTESTA
In programma una nuova manifestazione per la riduzione delle liste d'attesa
I maestri promessi non arrivano e la scuola s'appella a Casini
ILARIA VENTURI
UNA nuova manifestazione. E una lettera a Pier Ferdinando Casini lunedì in visita a Bologna, Loiano e Monterenzio. La protesta dei sindaci e degli assessori alla scuola della provincia di Bologna sulla mancanza di maestri per le scuole dell'infanzia torna a farsi sentire. Ieri pomeriggio a Palazzo Malvezzi l'assemblea dei sindaci e l'organismo provinciale per il miglioramento dell'offerta formativa, convocati d'urgenza dall'assessore Paolo Rebaudengo, hanno deciso nuove iniziative di protesta. "Sarà una mobilitazione permanente sino a che non arriveranno i docenti", annuncia l'assessore provinciale alla scuola. Al presidente della Camera sarà descritta l'emergenza. "Gli chiederemo di intervenire".
Non è stata una riunione tranquilla. I sindaci sono esasperati, ogni giorno nei loro uffici si presentano le mamme con i bambini in lista d'attesa. "C'è uno stato tra lo stupore e dell'indignazione a fronte di un comportamento ritenuto inaccettabile - spiega l'assessore - da Roma continuano a dirci che ci daranno nuovi posti, ma questi non arrivano. Prima avevano promesso una risposta in una settimana, ora sono passati quindici giorni. In questo modo il ministero non rispetta le stesse indicazioni contenute nella riforma Moratti".
Per azzerare le liste d'attesa sarebbero necessari 78 docenti. Prima dell'estate per Bologna si ventilava l'arrivo di venti di posti. Una voce, nulla di più. A settembre i sindaci sono andati a protestare a Roma.
Dall'incontro con il sottosegretario Valentina Aprea era risultata la disponibilità del Ministero a concedere 40 posti per l'Emilia Romagna, tredici per Bologna. Ma nero su bianco, dopo le parole, non è mai arrivato nulla. Per questo la provincia, con i sindaci, organizzerà a breve una nuova manifestazione a cui si chiederà l'adesione del presidente della Regione e dei sindacati. "Un dirigente di cui non faccio il nome - continua l'assessore - mi ha detto che il ministero è allo sbando". La situazione di stallo viene giustificata con la trattativa sindacale in corso sui posti riservati agli anticipi nella scuola materna. "Ma le due questioni non sono legate", insiste Rebaudengo. Anche il direttore del Csa Paolo Marcheselli conferma: "Non si è ancora mosso nulla. In generale credo siano problemi di Finanziaria, ma i posti accantonati per l'anticipo sono disponibili, dovrebbero arrivare per il funzionamento delle nuove sezioni". Intanto però le famiglie aspettano. La scuola è già cominciata dal 15 settembre. E novecento bambini sono ancora a casa.
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