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Repubblica-Bologna-I comitati: ecco i risultati della riforma Moratti

portavoce: le famiglie si trovano senza garanzie I comitati: ecco i risultati della riforma Moratti "Loro facevano solo pubblicità. Ora noi riproponiamo ai cittadini una grande ...

06/04/2004
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la Repubblica

portavoce: le famiglie si trovano senza garanzie
I comitati: ecco i risultati della riforma Moratti
"Loro facevano solo pubblicità. Ora noi riproponiamo ai cittadini una grande mobilitazione contro la riforma della scuola"
"Questa è la realtà: la Finanziaria prevede tagli. Mantenendo le quaranta ore settimanali ogni sei insegnanti si perde un posto"


"L'AVEVAMO detto". Marzia Mascagni, instancabile voce del Comitato a difesa del tempo pieno e della scuola pubblica, questa volta avrebbe preferito avere torto. "I numeri, purtroppo, ci danno ragione: il tempo pieno non sarà garantito a tutte le famiglie", è l'amaro commento dell'insegnante delle Longhena da mesi in prima linea sul fronte anti-Moratti. "Quante volte lo abbiamo ricordato: state attenti alla Finanziaria. Ora i nodi vengono al pettine".
Gli effetti del boom del tempo pieno si fanno già sentire nelle scuole: c'è il caso delle Scandellara, dove i criteri per ammettere i bimbi al tempo pieno che non c'è per tutti spaccano i genitori. C'è stata la vicenda, ora risolta, della mancanza di posti alle Don Milani. Ma un po' tutti i dirigenti devono fare i conti con le richieste in soprannumero. In questi giorni si moltiplicano al Centro servizi amministrativi le riunioni sugli organici con i dirigenti scolastici. "Una severa problematica di organico alle elementari esiste, soprattutto per l'accoglimento completo del tempo pieno", dice Vittorio Biagini, presidente dell'associazione scuole autonome della provincia di Bologna. "L'intento dei dirigenti scolastici è quello di salvaguardare anche la compresenza degli insegnanti nelle classi".
Marzia Mascagni invita a una nuova mobilitazione. "La propaganda del ministro Moratti - dice - era basata proprio sul fatto che le famiglie potevano chiedere il tempo scuola che volevano: chiedete e vi sarà dato, era lo slogan. Questa è la dimostrazione che facevano pubblicità sulle ambiguità.
La finanziaria, e questa è la realtà, prevede dei tagli. Noi abbiamo fatto il conto: mantenendo le 40 ore settimanali previste dalla riforma, che per noi non sono il tempo pieno, ogni sei insegnanti si perde un posto. E questo perché salta la compresenza delle maestre nelle classi. E poi non si parla più di attività educativa nelle mense ma di assistenza: c'è una bella differenza".
Cosa significa per le famiglie non avere il tempo pieno? "I genitori scelgono il tempo pieno perché credono in un progetto educativo che rispetta i tempi dei bambini e che li fa crescere bene nella scuola. E poi c'è il problema di chi lavora e ha la necessità di tenere a scuola i figli per più tempo. Quaranta ore vanno bene, dicono i tanti genitori che incontro, ma tutti si fanno anche la domanda successiva: come? E' la preoccupazione di tutti. Per questo penso sia fondamentale continuare a farsi sentire: che i genitori si organizzino, che vadano davanti al Csa a protestare, occorre da parte nostra dare una risposta decisa ai tagli degli organici. A metà maggio noi saremo di nuovo in piazza: non è dato niente per perso sino a che non siamo a settembre. Invito i genitori a non demordere".
(il. ve.)


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