Repubblica/Bologna: Gli studenti in piazza contro Fioroni
Protesta contro gli esami a settembre e i tagli alla scuola pubblica. Nel mirino anche la Provincia per la mancanza di aule
Domani corteo in centro. Occupati Righi, Laura Bassi e Artistico
Giovani in fermento anche alle Aldini, Copernico e Belluzzi. Picchetti al Fioravanti
ILARIA VENTURI
UN unico corteo, ma con un doppio obiettivo: Fioroni e la Provincia. Studenti in rivolta per gli esami a settembre e i tagli alla scuola pubblica (la manifestazione è nazionale). E in città anche per la mancanza di aule. Così gli studenti medi sfileranno in corteo domani mattina, mentre si agitano le scuole: occupato il liceo Righi, che stamattina si riunirà in assemblea, occupati il polo artistico, che riprenderà le lezioni dopo la manifestazione, e la succursale delle Laura Bassi (solo ieri). Fermento alle Aldini, al Belluzzi, al Copernico, al Leonardo da Vinci e al Mattei; picchetti alle Rubbiani e, oggi, al Fioravanti. Il movimento d´autunno, anticipato dai ragazzi dell´Artistico, che occupano da venerdì scorso, si muove in anticipo. Il corteo partirà da piazza San Francesco alle 9. Con slogan come «Fioroni paga tu le riparazioni». Una volta in piazza Maggiore gli studenti sfileranno fino alla Provincia, in via Zamboni, per reclamare attenzione sugli spazi e i laboratori. Prima di tutto c´è il problema dell´Artistico, la miccia di questa contestazione: i problemi sono sui trasporti, mentre le aule promesse in via Varthema non sono arrivate, così una parte del polo è tornato nella vecchia sede di via Tolmino, dove c´è la succursale del Righi. Un domino che crea disagi a tutti. Ieri una delegazione degli studenti del Righi, con il preside, ha incontrato gli assessori Rebaudengo e Tedde. La promessa è della succursale in esclusiva per lo scientifico dal prossimo anno. «Tra le ipotesi in discussione c´è quella di portare in via Tolmino il biennio e tenere il triennio in sede perché i turni a rotazione non sono efficaci», spiega il preside del Righi.
L´elenco dei problemi delle scuole è venuto fuori ieri al polo artistico, dove si sono riuniti i rappresentanti delle superiori. Sedie nell´atrio, ombrelli a decorare i lampadari, la voglia di reclamare una scuola migliore. Margherita e Chiara delle Rubbiani raccontano: «Visto che gli esperti esterni previsti a lezione nel nostro piano di studi non ci sono, siamo costretti a stare a casa un giorno a settimana, le quinte al lunedì e le quarte al giovedì. Ore che poi dovremo recuperare. Per mancanza di fondi i corsi web e di audiovideo sono stati unificati e dimezzati. L´aula di fotografia è uno sgabello con un panno dietro, non abbiamo spazi».
Poi c´è il Copernico che si lamenta per le lezioni di 60 minuti (così i ragazzi escono più tardi da scuola) il Galvani chiama in causa il sovraffollamento, e si fanno sentire gli studenti del Fermi per il problema del parcheggio e delle classi prime sempre più numerose.
Le studentesse del Da Vinci (oggi picchetti e assemblea) protestano: manca la navetta per la succursale. «Tutti hanno problemi - sintetizza Simone, del polo artistico - ci siamo riuniti per dare vita a una sorta sindacato degli studenti, per un movimento a difesa dei nostri diritti». In piazza ci saranno licei e istituti. «Contro la svendita della scuola pubblica», si associa il coordinamento studentesco di base Iskra. Mentre ieri l´artistico si è fatto sentire in piazza Maggiore con tanto di bara («così muore la nostra scuola!») e studenti mascherati. Lo slogan? «Impariamo l´arte e veniamo messi da parte».