Repubblica-Bologna-Fiaccole in difesa del tempo pieno
Manifestazione di genitori e insegnanti oggi pomeriggio dalle 18 con partenza da piazza XX settembre Fiaccole in difesa del tempo pieno Accordo tra ufficio scolastico regionale ed enti l...
Manifestazione di genitori e insegnanti oggi pomeriggio dalle 18 con partenza da piazza XX settembre
Fiaccole in difesa del tempo pieno
Accordo tra ufficio scolastico regionale ed enti locali
"Il clamore sui bambini in piazza è ridicolo e inquietante. La Moratti dice di volerci ascoltare ma ci attacca soltanto"
ILARIA VENTURI
PILE elettriche in mano ai bambini ("è più sicuro"), fiaccole portate dai genitori. Per la terza volta, in pochi mesi, il mondo della scuola bolognese scende in piazza contro la riforma Moratti e l'abolizione del tempo pieno. Sarà un corteo "illuminato", per spiegare che le "40 ore settimanali di scuola mantenute nel nuovo decreto in realtà non sono il tempo pieno conosciuto dalle famiglie sino ad ora".
La fiaccolata partirà alle ore 18 da piazza XX Settembre, dove ha sede l'Ufficio scolastico regionale, per raggiungere piazza Nettuno. E' il Coordinamento a difesa del tempo pieno a promuovere la nuova azione di protesta: "Il recente passaggio in consiglio dei ministri del decreto che cancella il tempo pieno, istituisce l'insegnante tutor e introduce la personalizzazione dei percorsi scolastici ha avuto l'effetto di far crescere ancora le iniziative di contestazione e in difesa della scuola pubblica". Ne sono convinti Gianluca Gabrielli e Marzia Mascagni, insegnanti alle elementari e leader del Coordinamento. "Raccogliamo la rabbia dei genitori che cresce".
Alla fiaccolata hanno già aderito i Ds e la Sinistra giovanile, il Bologna social Forum, Rifondazione, le associazioni dei genitori Pongo e Peggy, Gasp e Il Quadernone, i Cobas, la Cgil scuola. Il nuovo corteo sarà anche una risposta alla proposta di Forza Italia di multare chi porta i bambini alle manifestazioni. "Tutto questo clamore sui bambini in piazza è ridicolo e inquietante - commenta Gabrielli - il ministro dice di voler ascoltare i genitori ma quando questi manifestano le loro opinioni con i figli si pensa solo ad attaccarli". "Bisognerebbe replicare con una risata", dice sconsolato Andrea Graffi del Gasp (Genitori attivi per la scuola pubblica). "Purtroppo è l'unico modo che abbiamo per farci ascoltare, i bambini non vanno mai strumentalizzati, siamo i primi a dirlo, ma si strumentalizzano quando si diffonde un giornalino con Qui Quo Qua che spiegano che la riforma è bella".
Durante la manifestazione verranno distribuite le prime bandiere con la scritta "Riforma Moratti bocciata" che il Coordinamento invita ad esporre alle finestre, come è stato per le bandiere della pace durante la guerra in Iraq.
"Il movimento contro questo modo di pensare la scuola è partito tre anni fa e continueremo a portare avanti questa voce di dissenso", dichiara Nara Orsi, segretario della Cgil scuola di Bologna. "Il decreto non è ancora andato in Gazzetta Ufficiale e c'è un nostro ricorso al Tar Lazio perché per noi è incostituzionale, non ha nemmeno la copertura finanziaria". Dopo la fiaccolata, Bologna aderirà alla mobilitazione nazionale dal 18 al 20 febbraio. Il 18 si terrà una assemblea pubblica per discutere della riforma Moratti. In discussione, tra le scuole, ci sono altre iniziative, da nuove occupazioni ai blocchi del traffico. Il 28 febbraio i Confederali saranno di nuovo in piazza a Roma. "Non sarà l'ultima manifestazione", promettono i sindacati.
E mentre si litiga sulla riforma Moratti, l'ufficio scolastico regionale e gli enti locali dell'Emilia Romagna hanno siglato un accordo sul tempo pieno e l'anticipo alla scuola dell'infanzia. La direzione scolastica regionale si impegna a garantire le continuità del tempo pieno nelle elementari e del tempo prolungato alle medie. L'anticipo alle materne, prevede l'accordo con i sindaci, non sarà invece possibile laddove vi siano liste d'attesa per i bambini che compiono tre anni o più entro dicembre.