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Repubblica/Bologna: "Emergenza disabili e tempo pieno"

Duro atto d´accusa dei sindacati sugli organici nelle scuole

12/09/2007
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la Repubblica

Alle superiori 850 studenti in più e quattro classi in meno, ieri l´ispezione del ministero all´ufficio scolastico regionale

ILARIA VENTURI

«MANCANO le risorse per garantire a tutti il tempo pieno e l´insegnamento dell´inglese nella scuola primaria». Partono da qui i sindacati per descrivere i nodi ancora da sciogliere sugli organici a Bologna. Nel giorno dell´ispezione ministeriale all´Ufficio scolastico regionale, Flc-Cgil e Cisl-scuola di Bologna incalzano. «Da quanto emerge in questi giorni nel nostro rapporto con le scuole, che si sono ritrovate dopo ferragosto a doversi inventare il modo per aprire a settembre, si manifestano serie difficoltà».
Per questo il 19 e il 20 settembre si riuniranno in assemblea sindacati, presidi e amministratori locali. Mentre il numero uno di piazza XX Settembre, Luigi Catalano, getta acqua sul fuoco: «Qualche situazione di sofferenza ancora c´è, ma riusciremo a risolverla».
Il braccio di ferro, dunque, sugli insegnanti necessari alla scuola continua. In un «tutti contro tutti». Il documento dei sindacati, diffuso ieri in merito alla scuola bolognese, è durissimo, parla anche di «drammatica situazione» del sostegno ai ragazzi disabili. «Saremo costretti a rivolgerci alla Procura per tutelarne i diritti». E ancora: «L´offerta di scuola serale è stata ridotta di due terzi, con studenti già iscritti nei corsi attivati lo scorso anno che si vedono costretti a interrompere il corso o a rivolgersi ad altri. Tutta la situazione della scuola superiore, con 850 studenti in più e quattro classi in meno, è preoccupante e presenta situazioni fuori da ogni criterio qualitativo e persino ai limiti della legittimità». In particolare ci sono casi, segnalati dai sindacati a Medicina, Sasso Marconi e Molinella, dove nei licei sono state accorpate classi quarte con le quinte. Studenti che devono fare l´esame di Stato studieranno insieme a chi invece è al penultimo anno. E a preoccupare sono anche le 26 «reggenze», ovvero i presidi che devono seguire due scuole superiori o istituti comprensivi.
Ieri mattina intanto i «ministeriali» hanno incontrato Catalano e i dirigenti degli uffici provinciali per fare il punto sugli organici e individuare soluzioni ai problemi. «Abbiamo operato sulla base delle indicazioni ministeriali», replica Catalano messo sotto accusa dal viceministro all´istruzione Mariangela Bastico proprio sulla gestione degli organici. Una linea prudente, la sua, a difesa dell´ufficio ma senza toni da scontro, in virtù del ruolo che riveste. «Mi auguro che riusciremo a contenere eventuali situazioni di disagio, i dirigenti inviati dal ministero sono esperti di organici, il loro è un contributo, nello spirito di una cultura di governo». Sarà, ma molti credono che il caso sia ormai diventato tutto «politico» e che la stessa poltrona di Catalano sia in bilico. Intanto il dirigente manda il suo messaggio augurale di inizio della scuola. E´ un anno scolastico, scrive, che ha di fronte «sfide impegnative», di cui però la scuola dell´Emilia Romagna «non ha paura». E il ricordo di Catalano va a Sergio Neri, inventore del tempo pieno. «Conosco bene le difficoltà che hanno dovuto affrontare gli uffici regionale e provinciali - ricorda il direttore dell´Usr - in un clima non sempre sereno». Infine, gli auguri a tutti, «tradizionali ma non formali», «fatti con l´amore di chi a questa scuola si è accostato con umiltà, pronto a cogliere i frutti di qualità che essa è in grado di produrre per valorizzarli prima ancora con l´impegno del cittadino interessato che con l´autorità e la responsabilità del direttore regionale».


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