Repubblica-Bologna-Elementari da mille euro all'anno

I COSTI DELLA SCUOLA
I genitori si autotassano per comprare anche la carta igienica. E ogni settimana c'è chi si porta a casa le tovaglie da lavare
Elementari da mille euro all'anno
Autobus, mensa, gita, laboratori e fotocopie: ecco la stangata a scuola
Don Marella: il corso di legatoria pagato con i soldi raccolti con la gara delle torte
Alle Longhena si spendono 48 euro per studiare musica. Per la gita da 30 a 135
ILARIA VENTURI

LA mensa, la gita, i biglietti dell'autobus, i laboratori, le fotocopie, i costumi per la recita. Sino alla carta igienica. Ma quanto costa la scuola elementare, ora primaria? Se i fondi di istituto cominciano a scarseggiare, pesano sempre più nelle tasche delle famiglie i contributi da versare durante l'anno. Una famiglia arriva a spendere almeno mille euro all'anno calcolando la mensa (che si paga per fasce di reddito, con agevolazioni se si ha più di un figlio), una gita di due giorni, le visite e il materiale didattico. Se poi aggiungi il pre-scuola o il post - scuola (un'ora prima alla mattina e un'ora dopo al pomeriggio) e il trasporto, come nel caso delle scuole in collina, i mille euro sono abbondantemente superati.
Alle elementari don Marella il laboratorio di legatoria è stato aperto quest'anno grazie ai 1500 euro raccolti dai genitori alla festa della scuola con la gara di torte. "Anche se sei consapevole che non è giusto ormai è diventato normale, invece di piangerti addosso pensi che aiutare la scuola è aiutare tuo figlio. E' una sorta di tassa latente, ma se non dai il tuo contributo cosa succede: la scuola rimane senza la taglierina?", commenta Giampiero Muciaccio, del comitato dei genitori. Alle elementari don Marella, ma succede anche in altre scuole, il comitato dei genitori ha chiesto alle famiglie libri, o soldi per comperarli, e arricchire così gli scaffali della biblioteca. "Un modo per fare comunità". Ma anche per finanziare quello che lo Stato non concede più. Se consideriamo le tariffe massime annuali, ad Argelato il trasporto costa 328 euro e il pre-post scuola 224 euro; a Casalecchio l'interscuola di tre giorni costa 240 euro, il pre - post scuola 315 euro, il trasporto 176 euro. Nelle scuole dove puoi chiedere meno alle famiglie i laboratori sono gratuiti. I costi dipendono anche dal numero di visite e di attività concordate a inizio anno con i genitori. Quasi in ogni classe c'è una cassa comune che varia dai 30 ai 90 euro all'anno a bambino.
Serve per le spese straordinarie, per la creta e la pasta di sale, i libri in più, i biglietti dell'autobus per le uscite. Martina Caroli, madre di tre figli, uno alle elementari, tiene i conti della classe: 40 euro versati a inizio anno e spesi per tante voci tra cui i biglietti per il teatro (5,50 euro), il libro di Mary Poppins (5,58 euro), quello sulla preistoria (6,75). E' tutto rendicontato, come un bilancio di una piccola azienda.
"Raccogliamo i soldi in anticipo per risparmiare il più possibile negli acquisti". "Come minimo porti i bicchieri di plastica, i pennarelli e paghi le fotocopie, spesso a turno tra famiglie ci si mette d'accordo e c'è chi le fa in ufficio", racconta un'altra mamma. Alle Romagnoli e Garibaldi tutti i laboratori sono gratuiti. "Finora i fondi per fare progetti ci sono, il problema dei costi per le famiglie è limitato", spiega la dirigente dell'istituto comprensivo. Una classe delle Romagnoli va in piscina alla Record gratuitamente. Anche le convenzioni contano. "Cerchiamo di non gravare sulle tasche dei genitori già oberate da altri balzelli", dice il dirigente del comprensivo 3.
Alle Carducci, per anni - racconta una mamma - "abbiamo pagato una insegnante di pallavolo". Alle Longhena i genitori, a turno, lavano le tovaglie. Qui i costi sono più alti: 90 euro la cassa scolastica di quest'anno in una classe, un costo che comprende anche i laboratori di inglese. Il laboratorio musicale costa 48 euro, la gita varia dai 30 ai 135 euro se di uno o tre giorni. E a inizio anno i bambini arrivano a casa con la lista delle cose da portare: una risma di carta, la carta igienica, i fazzoletti. Poi ci sono i costi indiretti dovuti ai tagli sul tempo pieno. In molte scuole le ore non concesse vengono coperte per pagare gli straordinari agli insegnanti interni con i fondi d'istituto che, a loro volta, vengono alimentati con i contributi volontari dei genitori.