Repubblica/Bologna: Cgil, Cisl, Uil: mancano mille docenti il 16 aprile sciopero regionale scuola
Lettera aperta dei sindacati a insegnanti e genitori. Oggi tentativo di conciliazione del prefetto
LA VERTENZA
Lettera aperta dei sindacati a insegnanti e genitori. Oggi tentativo di conciliazione del prefetto
Dipendenti Seribo in agitazione per il contratto Ai 16mila alunni di elementari e materne solo panini con il prosciutto
ILARIA VENTURI
IL problema della mancanza di insegnanti nelle scuole emiliano romagnole - mille in meno all´appello, secondo i sindacati - è «drammatico». Per questo nel primo giorno di primavera Cgil, Cisl e Uil scrivono una lunga lettera aperta ai docenti e alle famiglie e di fatto proclamano lo sciopero il 16 aprile. Non è una difesa d´ufficio della categoria. «In discussione è la qualità della scuola pubblica». La stessa scuola che ieri il direttore dell´ufficio regionale Luigi Catalano ha premiato con 59 riconoscimenti ai presidi andati in pensione («Ho bisogno di voi, scrivetemi») e nove medaglie agli studenti vincitori alle Olimpiadi di informatica. E´ il doppio volto della scuola. I presidi che hanno speso almeno 40 anni della loro vita tra i banchi (tra questi quelli delle scuole bolognesi De Donato, Bertacchi, Baglieri, Castellucci, De Notariis, Roncarati, Guidotti Magnani, Poli, Tornatore, Serra, Sarti, Matranga, Gigante e Fumai), i docenti che ci credono e gli studenti eccellenti, come Marco Lipparini, 16 anni, del Fermi, e Tommaso Cavalieri, 19 anni, del Copernico, che parteciperanno alle selezioni per le Olimpiadi mondiali di informatica. Ma anche la scuola che soffre per la mancanza di soldi, posti, tempo pieno; la scuola agitata dagli scioperi. Oggi, per l´assemblea dei dipendenti Seribo, in agitazione per il contratto, sarà servito solo pane e prosciutto a sedicimila alunni delle materne ed elementari. Il 30 marzo c´è lo sciopero dei Cobas. Il 16 aprile è annunciato lo sciopero regionale di Cgil, Cils e Uil scuola. Oggi ci sarà il tentativo di conciliazione dal prefetto, ma le previsioni non sono rosee. Lo stesso Catalano commenta: «Le cose non sono cambiate, è tutto rinviato agli organici di fatto» che saranno decisi a giugno. Per i Confederali lo sciopero, proclamato sul contratto a livello nazionale, sarà riempito di tutte le sofferenze della scuola locale: supplenti non pagati, alunni che crescono (classi sempre più numerose e sicurezza delle aule a rischio) e organici non adeguati, famiglie escluse dal tempo pieno, fondi che mancano («quelli arrivati garantiscono il funzionamento della scuola per non più di sei mesi!»). «Sono questioni troppo importanti per poter lasciar correre», concludono i sindacati chiedendo sostegno ai genitori e agli studenti.
Sul tempo pieno intanto la Cisl di Bologna scende in campo. Dopo i tremila genitori in piazza, il segretario generale Alessandro Alberani chiede con urgenza che si apra il tavolo tecnico promesso dal ministro Fioroni sugli organici. Lo ribadiscono i Confederali regionali: «Siamo ancora in attesa». A Bologna sono 102 le classi non concesse. «La mancanza di posti per il tempo pieno colpisce soprattutto le famiglie a cui bisogna dare risposte certe. La Cisl di Bologna è vigile su ciò che avviene per il tempo pieno - dichiara Alberani - ma non entra nel merito dell´operato del dirigente provinciale che ha dovuto applicare le norme ministeriali e regionali trovandosi in oggettiva difficoltà.
Bisogna superare le polemiche e concentrarsi sulla soluzione dei problemi». Anche l´assessore provinciale Paolo Rebaudengo chiede «che tutte le domande siano soddisfatte». «Quello di Alberani è un appello condivisibile - aggiunge - è un sostegno e un apprezzamento al lavoro fatto a livello territoriale dove la scuola non è lasciata sola».