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Repubblica-Bologna-Cattedre nel caos: grandinano ricorsi sulle graduatorie

LA VALANGAOltre 1.200 nomine impugnate Più che una pioggia, quella che si è abbattuta sul Centro servizi amministrativi è una fitta grandinata. Soprattutto per la scuola statale bolog...

01/09/2004
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la Repubblica

LA VALANGAOltre 1.200 nomine impugnate

Più che una pioggia, quella che si è abbattuta sul Centro servizi amministrativi è una fitta grandinata. Soprattutto per la scuola statale bolognese che, a questo punto, non sa ancora se partirà puntualmente con tutti gli insegnanti giusti in cattedra o se, ad anno già avviato, assisterà al proverbiale 'cambio dei docenti'.
Chiusi, infatti, i termini per la presentazione a mano dei ricorsi alle graduatorie di terza fascia dei docenti delle scuole statali di ogni ordine e grado, nei giorni scorsi il postino ha consegnato, in via Castagnoli altri reclami: 218 per materne ed elementari e 351 per medie e superiori. Richieste di revisione del punteggio attribuito dal Csa agli insegnanti spedite, questa volta, per posta. Con il risultato che il totale dei ricorsi è schizzato, di colpo, a quota 583 per la scuola primaria e 651 per la secondaria di primo e secondo grado. Il che vuol dire che, all'una di ieri, all'Ufficio protocollo dell'ex Provveditorato sono passati 1.234 ricorsi. Quasi un raddoppio (653 quelli portati a mano) destinato a crescere ancora non si sa bene di quanto.
A complicare la vicenda, fanno notare furenti Cgil, Cisl e Uil Scuola dell'Emilia Romagna, c'è anche il fatto che i 1.234 sono solo i ricorsi sui punteggi calcolati per difetto e non per eccesso. Un numero quest'ultimo non quantificabile, se non per intervento dello stesso ex Provveditorato, visto che l'insegnante che si è ritrovato punti in più ha tutto l'interesse a non segnalare nulla. Iin caso di rettifica, correrebbe infatti il rischio di fare un balzo indietro nella graduatoria.
Un bel pasticcio che getta benzina su una situazione infuocata. Non solo perché il Csa ha dovuto trattare, in meno di venti giorni, 5.600 domande di inserimento nelle graduatorie di terza fascia, con Roma che cambiava in continuazione i criteri per i punteggi. Ma anche perché, essendo scaduti i termini ufficiali per l'invio dei ricorsi, ora l'unica via che gli insegnanti possono imboccare per chiedere di rivedere la loro posizione in graduatoria, è quella che passa per il Tar. E solo dopo la pubblicazione della versione definitiva delle graduatorie che, di fatto, pur con tutti i se e i ma del caso, è avvenuta ieri. Chiaro, quindi, che tutto questo accumularsi di reclami al Csa o, in futuro, al Tar avrà una diretta conseguenza sull'assegnazione delle supplenze annuali (1.065 per la primaria e 750 per la secondaria di entrambi i gradi).
Gli insegnanti supplenti, spiegano i sindacati "si vedranno, infatti, modificare di continuo e a scuola già iniziata la sede dove svolgere il servizio sulla semplice base dell'accoglimento degli inevitabili ricorsi". Con buona pace della continuità didattica.
Secondo Cgil, Cisl e Uil occorrerebbero altri 10 giorni di lavoro 'tirato', così da permettere a via Castagnoli di ricontrollare da cima a fondo la graduatoria di terza fascia. Precisa Nara Orsi, della Cgil Scuola provinciale, che aveva previsto per tempo come sarebbe andata a finire la telenovela: "Noi siamo molto contenti che le scuole il prossimo 15 settembre aprano. Ma ma a quale prezzo?".
Federica Gieri


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