Repubblica/Bologna: Cartoline a Prodi e Napolitano "La scuola non ce la fa più"
"Blocco delle attività di recupero e delle gite, non sarà più tutelata la sicurezza, non saranno pagati il medico e la prevenzione"
Manifestazione degli insegnanti in Santo Stefano e i presidi annunciano un settembre nero
ILARIA VENTURI
CARO Napolitano, le nostre scuole sono senza soldi, a settembre non potremo garantire il diritto costituzionale all´istruzione. Firmato: i presidi. Caro Prodi, chiediamo fatti e non promesse sul tempo pieno. Firmato: gli insegnanti e i genitori. Cartoline dalla scuola bolognese. Quelle che i dirigenti scolastici spediranno al presidente della Repubblica per denunciare il grave stato di crisi finanziaria, ovvero gli 11 milioni di residui attivi accumulati nei confronti del governo, che ancora non ha rimborsato le spese per i supplenti del 2005 e 2006 e ha dato risorse insufficienti per il 2007. E quelle - più di tremila - che i bambini hanno consegnato ieri pomeriggio in via Gerusalemme, a casa Prodi. Il premier era assente, ma gli alunni di cinquanta scuole hanno infilato nella buchetta delle lettere la loro cartolina: «Vogliamo il tempo pieno, capito?». L´intero scatolone è stato poi portato davanti alla porta e affidato agli uomini della scorta dalla vicaria delle Zamboni, maestra di uno dei figli di Prodi. Cappellino in testa e cartello «La scuola è in mutande» al collo, l´insegnante ha così compiuto l´atto simbolico (ma dietro ci sono almeno tremila famiglie) a metà della manifestazione animata da duecento insegnanti, genitori e bambini in piazza Santo Stefano e conclusa al Nettuno con una biciclettata. Davanti alle sette chiese, lo spettacolo dei bimbi della prima a tempo pieno delle Chiostri e tanti striscioni, anche sul problema della mancanza di fondi. «Volenti o nolenti vogliamo i supplenti» scrivono i bambini. E´ il problema dei presidi, che non hanno più i soldi per pagarli. Chi è arrivato a garantire gli stipendi di gennaio, chi riuscirà a pagarli sino ad aprile.
Sicuramente nessuna scuola avrà i soldi a settembre, con il nuovo anno. Per questo ieri in assemblea i rappresentanti di Cgil e Cisl dei dirigenti scolastici hanno deciso di scrivere al presidente della Repubblica, ma anche di andare dal prefetto di Bologna per denunciare la situazione. «Un atto di autodenuncia pesante, la situazione è gravissima», spiegano Patrizia Prati (Cisl) e Sandra Soster (Cgil). Quello che i presidi diranno al prefetto è drammatico. Se non arriveranno i soldi, ecco quello che succederà a settembre: blocco delle attività di recupero, di alfabetizzazione, dei progetti didattici e dei laboratori, delle gite; non sarà più tutelata la sicurezza, perché senza supplenti i bambini divisi nelle altre classi faranno aumentare il numero nelle aule, non saranno più pagati il medico e il responsabile della prevenzione; non saranno più garantite le pulizie, «perché non stiamo più pagando le agenzie». «Rischiamo di non garantire il regolare svolgimento della didattica per l´impossibilità a nominare i supplenti», spiegano i presidi di Cgil e Cisl. «E saranno gli alunni più deboli a farne le spese per primi».