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Repubblica-Bologna-Cancellati i laboratori d'informatica

Assemblea di protesta che ha deciso lo stato di agitazione per la chiusura di quattro strutture. Pronta un'azione legale "Cancellati i laboratori d'informatica" In rivolta 270 insegna...

01/11/2003
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la Repubblica

Assemblea di protesta che ha deciso lo stato di agitazione per la chiusura di quattro strutture. Pronta un'azione legale
"Cancellati i laboratori d'informatica"
In rivolta 270 insegnanti: "Riconvertiti da Pannuti in impiegati comunali"
Senza nessun risultato l'incontro tenutosi mercoledì con l'assessore
ILARIA VENTURI


CHIUDONO i laboratori di informatica del Comune. E spariscono 270 insegnanti elementari comunali riconvertiti in dipendenti a 36 ore di palazzo D'Accursio. Bastano due delibere, a distanza di un mese, alla giunta Guazzaloca per cancellare un pezzo di storia della scuola bolognese. Ed è la rivolta dei docenti. Ieri, dopo una assemblea, con i sindacati e l'associazione docenti (Adi), è stato dichiarato lo stato di agitazione. "Denunciamo - è la voce dell'assemblea - l'arroganza di questa amministrazione che stravolge le condizioni di lavoro di 270 dipendenti senza nemmeno chiarire quale sarà il loro destino. Ci sarà un'azione legale, non ci fermeremo". Anche perché la giunta non solo toglie la docenza a chi ha insegnato per oltre vent'anni, ma presenta il conto alle sue dipendenti e chiede il risarcimento di quanto percepito con il contratto scuola attraverso la cessione del quinto dello stipendio.
La storia risale al 1988 quando, con l'istituzione del tempo pieno statale, la giunta di allora decise di destinare i maestri del doposcuola comunale al Progetto scuola e territorio. Aprono così le aule didattiche decentrate nei musei, al Planetario, nascono i laboratori di informatica, partono i corsi di italiano per stranieri. Esperienze di integrazione con la scuola e la città cresciute e riconosciute nel tempo. Ma l'amministrazione applica ai maestri un diverso contratto. Partono i ricorsi, il Tar dà ragione agli insegnanti che riottengono la funzione docente. A febbraio di quest'anno arriva la sentenza del Consiglio di Stato che contempla invece la possibilità opposta. "Sentenza che fa riferimento a un ricorso datato, già superato da altri contratti che ci riconoscono come docenti" si difendono le insegnanti. La giunta invece non ci pensa due volte e, senza confrontarsi con i sindacati, delibera il "piano di riconversione".
Il primo passo lo aveva già fatto a fine settembre con un'altra delibera che smantellava i laboratori informatici. Nati come fiore all'occhiello dell'amministrazione, i quattro laboratori seguiti da dieci insegnanti e ospitati nelle scuole Manzolini, Saffi e Dozza e al centro sociale Pertini saranno gradualmente trasferiti "anche con frazionamento, all'interno di scuole dell'infanzia". C'è il dramma personale e c'è la chiusura di quattro servizi nella vicenda delle insegnanti comunali. A salvare i laboratori non è servito l'incontro di mercoledì scorso con l'assessore Franco Pannuti. "Non siamo solo arrabbiate, siamo deluse per il declassamento di un servizio importante per la città e per le scuole - si sfoga Delia Benvenuti - L'assessore ha parlato di ridistribuzione, giocando sui termini, ma di fatto è uno smantellamento dei laboratori. E dire che il ministro Moratti parla tanto di informatizzazione delle scuole. Questo è il risultato". Se per Pannuti si tratta di "riqualificazione", non è così per chi ha visto crescere i laboratori: docenti laureate in pedagogia e specializzate in informatica con tre anni di studi universitari. Le insegnanti, è scritto nella delibera, sono assegnate alle aule di informatica sino al 31 dicembre. "Cosa sarà di noi nessuno lo sa. Saremo forse costrette a girare nelle scuole materne. Ma già ora lavoriamo per loro". I laboratori promuovono anche corsi di formazione per docenti, progetti giovani e corsi per la Primo Levi. Secondo il piano della giunta, i 48 computer - dodici per ogni laboratorio - verranno invece distribuiti nelle materne per il progetto Lemadis-Micromondi, che prevede il coinvolgimento di un privato. A salvarsi per quest'anno, dopo la protesta della scuola, sarà solo il laboratorio alle medie Saffi, al Pilastro.
SEGUE A PAGINA V


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