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Repubblica/Bologna: A scuola un buco da 10 milioni

Ogni istituto ha crediti da 50 a 100 mila euro. "Come pagheremo i supplenti?"

23/10/2008
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la Repubblica

La protesta anti-Gelmini

Al Polo artistico mancano i soldi per pagare il fondo d´istituto e i corsi di recupero

ILARIA VENTURI

CHI ancora non è riuscito a pagare gli insegnanti per i corsi di sostegno tenuti a marzo scorso e in estate. Chi non ha più soldi per i supplenti, chi non ha pagato i docenti per le ore aggiuntive e per i progetti didattici, il cosiddetto fondo di istituto. Le scuole bolognesi sono di nuovo in ginocchio. La sofferenza di cassa che affligge gli istituti, dalle elementari alle superiori, allarma i dirigenti scolastici e fa crescere il malumore tra gli insegnanti che non vengono pagati. Si parla di un «buco» da circa dieci milioni a Bologna, oltre 50 nelle scuole dell´Emilia Romagna. Tutta colpa di soldi del 2005 e 2006 anticipati dalle scuole per pagare i supplenti e mai restituiti dal Ministero.

Crediti che i presidi si sono trascinati in questi anni registrandoli come «residui attivi» nei bilanci. Nonostante l´arrivo di fondi nel 2007 e 2008, molte scuole rimangono con l´acqua alla gola. Ed è di nuovo emergenza. La preoccupazione espressa nelle assemblee dei presidi, dove c´è chi ha denunciato di avere appena venti euro in cassa, è arrivata all´ufficio scolastico regionale che ha già avviato un monitoraggio nelle scuole. «Vogliamo verificare il credito accumulato dalle scuole al termine del 2006, capire come si è chiuso il 2007 e fotografare la situazione al 30 settembre di quest´anno», spiega Luciano Fanti, dirigente Risorse finanziarie dell´Usr. Sergio Simoni, responsabile regionale dei dirigenti scolastici Cgil, denuncia:

«La media del credito, cioè dei soldi che spettano alle scuole, va dai 50 ai 100mila euro». Per Simoni, che per le scuole di Crespellano è a credito di 110mila euro, «la madre di tutte le disgrazie è l´anticipo di cassa mai ripianato del 2006». Da qui la crisi di liquidità, perché i soldi che arrivano a tranche da Roma non coprono tutte le necessità. «Non ho risorse per pagare le supplenze da qui a dicembre», dice Simoni. Stefano Mari, dirigente del terzo circolo didattico, attende dal 2006 circa 80mila euro.

«Questo comporta vivere in stato di sofferenza cronica, appena arrivano i soldi vengono subito spesi: ad agosto mi sono trovato con 1.200 euro in cassa, poi sono arrivati i soldi delle pulizie, ma ho pagato il fondo di istituto dell´anno scorso. Abbiamo sempre il budget stremato, non puoi pianificare nulla». Il Polo artistico vanta 210mila euro di credito. «Mi mancano i soldi per pagare il fondo di istituto e i corsi di recupero di marzo e quelli estivi», spiega il dirigente Vittorio Biagini. «Abbiamo problemi di liquidità», conferma Angela Cocchi, dirigente dell´istituto comprensivo 2. «Non riesco a pagare il fondo di istituto dell´anno scorso. Siamo a credito di circa 80mila euro lordi e in cassa ne ho meno di 30mila con i quali pagare supplenze e pulizie». In molte scuole i docenti attendono i soldi del fondo di istituto che doveva arrivare entro fine agosto, ma che sono stati «girati» ai supplenti. «Da una parte gli insegnanti comprendono l´esigenza di pagare i supplenti, nello stesso tempo il malumore sale», spiega Filomena Massaro, preside all´Ic 12.

«Noi siamo a credito di 180 mila euro, tutto sotto il capitolo supplenze. In cassa? Abbiamo meno di 10mila euro. Abbiamo pagato le supplenze fino all´estate utilizzando gli anticipi del fondo di istituto. La situazione comincia ad essere un po´ pesante in tante le scuole».


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