Repubblica-Bari-Sui bidelli la scure della Moratti

La regione al quinto posto in Italia nella classifica delle riduzioni d'organico. Il provvedimento scatterà il prossimo anno
Sui bidelli la scure della Moratti
In Puglia 320 posti in meno. A rischio materne e disabili
La provincia di Bari è la più colpita: seguono Lecce, Taranto Foggia e Brindisi
Attilio D'Ercole (Cisl) "Quante contraddizioni rispetto agli spot che parlano di qualità"
ANNA GRITTANI

Bimbi di due anni e mezzo senza "custodi", disabili senza assistenti. Si perdono nei meandri della legge finanziaria 320 collaboratori scolastici in tutta la Puglia, 3200 in tutta Italia. Col prossimo anno scolastico non ci saranno più perché i loro posti sono stati tagliati. Senza pensarci troppo, nella filosofia dominante del risparmio economico. Ieri sono stati diffusi i dati della bozza del decreto. Alla provincia di Bari è inferta la sforbiciata più consistente: 99 collaboratori in meno, Lecce ne lascia a casa 79, Taranto 56, Foggia 50, Brindisi 36.
Un colpo durissimo per la scuola della Puglia che si classifica al quinto posto in Italia (dopo Campania, Lombardia, Lazio e Sicilia) per entità del taglio. Tanto più pesante perché proprio i collaboratori, cioè i bidelli, avrebbero dovuto occuparsi dei numerosi bambini anticipatari che si sono iscritti alla scuola dell'infanzia (l'ex materna) proprio per l'entrata in vigore della riforma Moratti. Bimbi di due anni e mezzo che raggiungono il numero ragguardevole di 4455. E che dire dei disabili? Dal 2002 sono sempre i bidelli a sostituire il personale delle Asl che, sino a qualche anno fa, si occupava dell'assistenza di questi bambini. Due categorie deboli dunque, affidate al collaboratore, proprio per poter studiare nella scuola pubblica.
Il bidello, infatti, è diventato una figura professionalmente più complessa, con il compito di assistenza e di vigilanza oltre che di pulizia degli ambienti. Per di più il profilo personale si è arricchito con gli anni di titoli di studio sempre più elevati, perché l'assenza di occupazione soprattutto al Sud (e in Puglia in particolare), ha portato molti diplomati e laureati ad iscriversi nelle graduatorie dei collaboratori scolastici. Pur di lavorare. Con questo taglio che peraltro colpisce, tra il personale Ata, solo i bidelli, è caduta l'ultima illusione di un posto fisso.
I sindacati Cgil, Cisl e Uil scuola insieme con lo Snals, ieri mattina hanno aperto un nuovo tavolo di contrattazione con la Direzione scolastica regionale. Attilio D'Ercole, segretario regionale della Cisl scuola, spiega: "La Puglia è una delle regioni più penalizzate d'Italia per la presenza di 2561 lavoratori socialmente utili che si occupano delle pulizie scolastiche. Ma il risultato del taglio determinerà una situazione di estrema sofferenza soprattutto per più piccoli. Una contraddizione rispetto alla scuola di qualità della quale si parla negli spot". Gianni Milici, numero uno della Cgil scuola della Puglia, chiarisce: "Gli Lsu a differenza dei bidelli si occupano solo delle pulizie. È questo uno dei motivi della nostra contrarietà all'ennesima operazione di taglio. Abbiamo chiesto alla Direzione scolastica di accertare il fabbisogno di collaboratori nelle singole province e di restituire alle scuole, almeno per dare un segnale d'attenzione, i bidelli attualmente distaccati presso l'Ufficio scolastico regionale o i Csa". Intanto il pubblico impiego sciopera venerdì 21 maggio. La scuola è chiamata a partecipare, più numerosa che mai.