Repubblica/Bari: Studenti in rivolta contro Mussi "Quelle prove sono da rifare"
Il consiglio all´unanimità approva l´ipotesi di ripetere l´esame di ammissione
LA POLEMICA
responsabilità Esprimiamo la nostra solidarietà a Petrocelli: davvero niente poteva essere fatto di più dall´università per evitare brogli durante le selezioni
avvertimento Non possiamo consentire che da tutta questa brutta vicenda venga danneggiato anche chi non ha barato e chi ha studiato
PAOLO RUSSO
«Solidarietà a Petrocelli, ma il ministro annulli il concorso». Nel consiglio degli studenti, l´organo che riunisce i rappresentanti più suffragati di Bari, per una volta sono tutti d´accordo. «Niente poteva essere fatto di più dall´università per evitare brogli durante il test di Medicina e Odontoiatria». Ma questo non può esimere il ministro per l´Università dal prendere provvedimenti severi nei confronti di chi ha sbagliato. E decisioni politiche per risolvere la questione del numero chiuso. «La linea di sicurezza alzata dall´Università con grande impegno è stata sfondata - sottolinea Fabrizio Scoditti, rappresentate di Studenti per l´università - dobbiamo prenderne atto e reagire con razionalità».
I rappresentati delle componenti studentesche di Bari, ieri, hanno ascoltato la relazione di Stefano Bronzini, delegato del rettore alla comunicazione. Un incontro straordinario, voluto dagli studenti, per potere capire di più dello scandalo che ha fatto tremare la loro Università. La linea di palazzo Ateneo, per il momento, assomiglia molto a un "vorrei ma non posso". Il rettore Corrado Petrocelli non può annullare i test senza che la Procura emetta prima almeno un documento di conclusione delle indagini. Finché gli indagati non si trasformano in imputati, accantonare la graduatoria, significherebbe essere sommersi da una marea di ricorsi. Gli studenti hanno compreso la situazione difficile e hanno deposto le armi. Da destra a sinistra sono stati tutti d´accordo sulla linea da seguire: «Massimo appoggio al Rettore e al suo staff che hanno fatto di tutto per garantire un concorso regolare - spiega Nicolas Caputo, del senato accademico - ma adesso si faccia di tutto perché questa vicenda non danneggi che ha meritato di accedere a Medicina e Odontoiatria». I nomi di chi ha barato non ci sono ancora ma Luciana Risola, rappresentante dell´Udu, sottolinea: «Noi siamo per l´annullamento del test d´ingresso, ma finché non c´è una sentenza non si può accusare nessuno». Esattamente la linea esposta da Bronzini: anche annullare il concorso significherebbe essere sommersi dai ricorsi. Per il momento non ci si può sbilanciare.
In attesa di tempi migliori, però, l´università ha incassato almeno il sostegno dei propri studenti. «Petrocelli non poteva davvero fare di più - sottolinea Fabrizio Scoditti di Studenti per l´università - Mussi gli ha lasciato una patata troppo bollente tra le mani, con una decisione affrettata e semplicistica». Ma l´incontro tra i vertici di palazzo Ateneo e gli studenti è servito anche a cominciare a predisporre le contromisure. «La didattica - ha detto l´Udu - deve essere sempre l´obiettivo principale». Il rischio che le lezioni inizino in ritardo è molto concreto. Ma anche i rappresentanti degli studenti sono per la prudenza. Occorre organizzarsi: ai corsi a numero chiuso, in attesa del giudizio della magistratura, potrebbero partecipare il doppio delle persone previste. «E ciò potrebbe danneggiare anche chi non ha barato».
Intanto questa mattina l´Udu ha organizzato all´Ateneo un sit-in di protesta per chiedere l´abolizione del numero chiuso. Durante la manifestazione di protesta, gli esclusi al concorso dello scandalo, potranno sottoscrivere il ricorso collettivo che l´Unione degli universitari ha preparato.
(p.rus.)