Repubblica-Bari-Smantellano la scuola pubblica
La mobilitazione degli studenti "Smantellano la scuola pubblica" Le associazioni pronte a scendere in piazza a settembre Il primo passo sarà quello di una raccolta di firme, in ...
La mobilitazione degli studenti "Smantellano la scuola pubblica"
Le associazioni pronte a scendere in piazza a settembre
Il primo passo sarà quello di una raccolta di firme, in attesa di tornare fra i banchi dove matureranno iniziative di protesta
Il piano preparato dal ministero non piace ai gruppi organizzati
Già programmate le assemblee in tutte le province della regione
"Basandosi su una logica esclusivamente aziendale, la Moratti sta eliminando in alcuni casi gli unici luoghi di cultura"
ELENA LATERZA
"Non resteremo zitti e buoni ad assistere allo smantellamento della scuola pubblica": stando alle parole degli studenti quest'anno assisteremo a una ripresa delle lezioni a dir poco turbolenta. Nonostante le vacanze estive non siano ancora finite, la polemica contro la Moratti sta travolgendo nuovamente i giovani pugliesi; e i rappresentanti delle principali associazioni studentesche già prospettano un'imminente mobilitazione. Il primo passo sarà probabilmente quello di una raccolta firme, in attesa di tornare fra i banchi dove matureranno iniziative di protesta più massicce. "Il ministro dell'istruzione continua nel suo scellerato piano contro la scuola pubblica '#8211;dice Luca Scarpiello, coordinatore regionale Unione degli studenti Puglia - tra gli ultimi atti di questa telenovela figurano la sentenza del Tar sulle graduatorie e ancor più grave il presunto piano di 'razionalizzazione' indiscriminata delle strutture scolastiche, concretizzato in questi giorni con una lista in cui il ministero ha deciso a tavolino quali scuole sono produttive e quali no. Il 6 settembre si terrà un coordinamento regionale dell'Uds, rappresentato in Puglia da oltre quindici associazioni: se le cose non dovessero cambiare nei prossimi giorni ci impegniamo a discutere con le altre associazioni una data di mobilitazione comune per l'inizio dell'anno scolastico". I giovani dell'Uds puntano il dito anche contro la politica della Regione Puglia, sollevando la questione centrale del diritto allo studio: "Basandosi su una logica esclusivamente aziendale, la Moratti affiancata come sempre dalla giunta regionale sta eliminando non solo delle scuole, ma in alcuni casi gli unici luoghi di cultura dei piccoli centri. Ancora una volta il tema del diritto allo studio per la Regione Puglia si risolve con i tagli e con i buoni scuola, senza affrontare quelli che sono i veri nodi dell'istruzione pubblica, cioè edilizia scolastica, costi dei mezzi di trasporto, libri di testo e tasse scolastiche. Quest'operazione della Moratti oltre a danneggiare gravemente molti professori, non farà altro che aumentare il già alto tasso di dispersione scolastica in Puglia favorendo le scuole private, già ampiamente aiutate con i buoni scuola. Con rammarico constatiamo che a pagarne le spese saranno soprattutto gli studenti svantaggiati sia economicamente che socialmente; perciò la nostra risposta non potrà che essere forte e chiara". In fermento anche i ragazzi di Studentipuntonet: "Osserveremo l'evolversi di questa vicenda, perché non sono chiare le reali intenzioni del ministro - dice Antonio Friscina, di Cellino San Marco - l'unica certezza sono i tagli alla spesa pubblica, in particolare a danno di sanità e istruzione. Per questo intendiamo muoverci subito, portando le nostre idee all'interno di ogni scuola. Stiamo già riflettendo sulle iniziative di protesta da organizzare, che potranno andare dalle manifestazioni pacifiche di piazza a forme di dissenso più radicali, come autogestioni e occupazioni".
"La prospettiva di chiudere alcune scuole di Puglia - spiega Walter Anelli, del Collettivo d'iniziativa studentesca - si inquadra nella precisa volontà di ridurre il significato della scuola pubblica in un freddo e ingiusto calcolo di bilancio. Chiaramente a rimetterci saranno i più deboli e gli studenti, credo tutti. Non ci staremo a questo perverso gioco. Con dispiacere ci rendiamo conto che tutte le analisi fatte corrispondono a realtà e che solo l'unione di tutte le forze disponibili potrà ricacciare questa riforma che ormai non è più solo un progetto. Auspichiamo un autunno molto caldo e una cosa è certa: sicuramente noi ci batteremo per riappropriarci dei nostri diritti". "E' stato sconcertante apprendere che novantuno scuole superiori solo in Puglia siano ritenute a rischio '#8211;dice Marco Di Cosmo, di Studenti libertari autonomi - sono convinto che gli studenti boicotteranno come potranno questa iniziativa dell'attuale ministro dell'istruzione 'non' pubblica. Tutto ciò che riguarda l'istruzione ormai è analizzato in termini esclusivamente economici. L'obiettivo principale è quello di abbattere i costi a danno della qualità della nostra formazione". Claudio Riccio, del Coordinamento studenti medi antifascisti, sostiene: "Finora abbiamo sempre affermato la necessità di classi con un numero ridotto di alunni proprio per facilitare il lavoro dell'insegnante; il ministro invece di risolvere il problema delle classi sovraffollate, segue una linea opposta, smantellando scuole su scuole, senza neanche prendere in considerazione la loro efficienza - si veda il caso dell'istituto Romanazzi di Bari - basandosi solo su un freddo rapporto matematico".