Repubblica-BAri-Sindacati scuola "Totale dissenso sui tagli dei prof
LA VERTENZA Sindacati scuola "Totale dissenso sui tagli dei prof" "Non è venuta meno nessuna delle condizioni poste" Cgil e Cisl confermano "il totale dissenso sulla politica dei tag...
LA VERTENZA
Sindacati scuola "Totale dissenso sui tagli dei prof"
"Non è venuta meno nessuna delle condizioni poste"
Cgil e Cisl confermano "il totale dissenso sulla politica dei tagli agli organici del personale docente previsti anche per l'anno scolastico 2004-2005". Non è venuta meno, spiegano i sindacati, "nessuna delle condizioni poste all'interno del documento unitario di martedì 6, soprattutto in ordine ad una consistente rideterminazione proprio degli organici. Né poteva essere soddisfacente la promessa di una trentina di nuovi posti, a fronte di un taglio che continua a mettere in ginocchio la scuola pubblica pugliese in termini di qualità e quantità dei servizi offerti".
Cgil e Cisl contestano "l'inserimento "selvaggio" di ben 4455 bambini anticipatari nelle scuole dell'infanzia, in mancanza di un valido monitoraggio da parte dell'Ufficio scolastico regionale". A questo proposito, annunciano "la richiesta di un incontro urgente all'Anci per verificare l'esistenza o meno di tutte le garanzie previste per non vanificare le legittime aspettative di tante famiglie".
"Non si comprende dai dati ufficiali come mai, nonostante i cosiddetti posti in più per consentire l'avvio della legge Moratti nella scuola primaria, la stessa registra, ancora oggi, un saldo negativo di 64 posti, la scuola dell'infanzia perde 11 dei 13 posti in più previsti, mentre nella scuola secondaria di primo grado la situazione rimane invariata". Ancora: "La scuola secondaria superiore continua paradossalmente ad avere un decremento di posti a fronte di un incremento di circa 4000 alunni. Del tutto assurdo ed ingiustificato il ribadito taglio di 71 posti di sostegno che ricade pesantemente sulle fasce più indifese della società".
Sono, queste, le ragioni per cui i sindacati insistono nel chiedere di "abbandonare una logica meramente ragionieristica".