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Repubblica-Bari-Sì, la lista è già pronta è rivolta per i nuovi tagli

Sì, la lista è già pronta è rivolta per i nuovi tagli Molte scuole di livello rischiano di sparire Il direttore regionale Giuseppe Fiori ha convocato i rappresentanti degli inseg...

29/08/2002
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la Repubblica

Sì, la lista è già pronta è rivolta per i nuovi tagli
Molte scuole di livello rischiano di sparire
Il direttore regionale Giuseppe Fiori ha convocato i rappresentanti degli insegnanti per discutere sulla manovra del ministero. I sindacati protestano: "È un chiaro progetto per ridimensionare il pubblico". Il ruolo della Regione
Nell'elenco finiscono gli istituti superiori per il 75% con una concentrazione marcata per i professionali
ANNA GRITTANI


Certezze che crollano come castelli di carta sulla condanna inflitta dall'elenco di Letizia Moratti alle scuole pugliesi nelle quali ci sono meno di nove virgola cinque alunni per ogni insegnante. Duemilatre in tutta Italia, 91 in Puglia, concentrate soprattutto a Foggia, seguita da Bari e Lecce. Nella lista finiscono le scuole superiori per il 75% con una concentrazione marcata degli istituti professionali. Che ne sarà di loro? Verranno accorpate e cancellate come gli ospedali, o verranno tagliati solo gli organici? Troppo presto per saperlo, ma la domanda rimbalza nell'Ufficio scolastico regionale della Puglia, nel Csa (ex provveditorato) di Bari, negli stessi sindacati. Il capoluogo è una città sconvolta, le stesse forze istituzionali in queste ore stanno cercando di capire meglio il significato di quella lista.
Il direttore regionale dell'Istruzione Giuseppe Fiori riesce solo a dire: "Non c'è un'attualità immediata. È tutto al di là da venire. L'elenco del ministero è uno studio di massima". Nel frattempo convoca per martedì prossimo un inontro con i segretari regionali dei sindacati confederali e dello Snals. La Cgil parla, invece di progetto di dimensionamento al quale sta seriamente pensando il Ministero per l'anno scolastico 2003-2004. La Cisl pensa che la lista sia riferita piuttosto ad un taglio degli organici nelle scuole, la Uil vuole chiarimenti e lo Snals promette battaglia. Né i Csa, né tanto meno l'Ufficio scolastico regionale della Puglia possiedono una copia del documento. Ce l'hanno invece i sindacati ai quali lo stesso ministero dell'Istruzione ha provveduto ad inviarla in pieno periodo di ferie. La notizia è rimbalzata nelle scuole che ancora di più, desiderano chiarezza. Nella lista sono finiti infatti alcuni tra i più grossi nomi di istituti baresi: l'istituto tecnico commerciale "Romanazzi", l'industriale "Panetti", il tecnico per geometri "Pitagora", il professionale "Majorana", l'istituto tecnico "Elena di Savoia ", l'istituto superiore di Giovinazzo che già aveva accorpato diversi tipi di scuola, e poi l'istituto d'arte di Monopoli, e ancora il professionale "Chiarulli" di Acquaviva, e quello di Barletta, l'istituto comprensivo di medie ed elementari di Poggiorsini e, tra le scuole medie, la "Manzoni-Lucarelli", che è collocata in una zona a rischio. Che ne sarà di loro? Verranno cancellate nel piano di dimensionamento al quale sta lavorando il ministero? O se la caveranno con una riduzione degli organici? Una cosa è certa: non è bello essere finiti in quella lista. Lo sanno bene i dirigenti didattici che stanno vivendo ore di grande perplessità, soprattutto in scuole come l'Itc "Romanazzi" considerata al di sopra di ogni sospetto per i suoi 900 studenti e per il livello di eccellenza. Il "Romanazzi" è l'unica scuola del centro-sud ad essere finita nella graduatoria dell'Ote, l'osservatorio tecnologico che valuta lo sviluppo dei laboratori informatici. Lì occupa il quarto posto nazionale. Chissà in quale punto dell'elenco l'ha collocata invece la Moratti. Lo stesso dirigente del Csa di Bari, Giuseppe Imbrici è stupito. "Forse nella determinazione della proporzione tra alunni e insegnanti hanno giocato un ruolo fondamentale le ore di compresenza dei docenti" dice. "Una cosa del genere è verosimile anche per l'istituto tecnico industriale "Panetti". Ma sono comunque perplesso. Posso capire la presenza della scuola media Manzoni-Lucarelli che già da alcuni anni ha una popolazione scolastica al di sotto delle 500 unità. Tuttavia mi stupisco per il fatto che siano in elenco scuole come il "Romanazzi", il "Panetti" e il "Pitagora". Sono tutti dati che vanno approfonditi e verificati facendo un riscontro fra numero degli alunni e docenti". "Bisogna capire '#8211; continua il dirigente '#8211; quali siano i criteri sulla base dei quali hanno ricavato la propozione finale".
Il direttore regionale dell'istruzione Giuseppe Fiori non nega le intenzioni di dimensionamento del ministero: "Tutta questa partita è lunga e complessa e verrà verificata e attuata con l'ente Regione. L'elenco contiene solo delle indicazioni preliminari e studi di massima. Nel passare alle singole situazioni c'è una bella differenza. La scuola in Puglia è sana. Gli studenti sono oltre 600mila e gli istituti 920. Quando sarà il momento valuteremo attentamente con la Regione caso per caso. Tra l'assessore regionale alla formazione Andrea Silvestri e l'Ufficio scolastico è stato instaurato un tavolo tecnico su tutte le questioni della scuola. Il problema del dimensionamento verrà affrontato, ma in Puglia le condizioni sono migliori rispetto ad altre regioni". Foggia è stata particolarmente colpita dalla lista nera della Moratti. Fiori lo spiega così: "Mi sembra normale, vista la natura appenninica della provincia. Esistono centri piccolissimi sparsi sul Gargano, con scuole scarsamente popolate".
Ad insistere sull'ipotesi di dimensionamento, sono i sindacati, in particolare la Cgil: "Tutta questa faccenda '#8211; dice il segretario regionale Gianni Milici '#8211; spiega perché al momento di bandire il concorso per dirigenti didattici, il ministero anziché mettere a disposizione 3500 posti è sceso a 1.500. L'intenzione di ridurre il numero di scuole c'è, eccome". Una lettura diversa dell'elenco morattiano viene data da Attilio D'Ercole, segretario regionale della Cisl: "Secondo noi non ci sarà un effetto immediato di dimensionamento. La lista serve piuttosto per la riduzione degli organici. Ma prima che si arrivi a ciò, verificheremo i dati e vedremo caso per caso se i docenti sono in eccesso. Il dimensionamento può essere una conseguenza, sempre dipendente, però, dal numero degli alunni". Andrea Misceo, segretario provinciale della Uil, intende chiedere un incontro a Fiori per avere "chiarezza di fatti e di intendimenti". Di una cosa, però, è certo: "Faremo attenzione affinché la Regione non prenda delle decisioni al di sopra delle nostre teste".
Sul terreno di guerra lo Snals della Puglia. Queste le intenzioni del segretario regionale Sandro Calabrese: "Se intendono dimensionare nuovamente il numero delle scuole '#8211; dice '#8211; faremo le barricate". Lo Snals, due anni fa, fu l'unico sindacato ad impugnare il dimensionamento eseguito dal governatore regionale Raffaele Fitto, nominato commissario straordinario dall'allora ministro Berlinguer. Il Tar non si è ancora pronunciato su quella vicenda. Allora furono tagliate ciquanta scuole della Puglia, dando seguito ad un decreto del '98 (il 233) che individuava come limite per effettuare i tagli un numero di alunni inferiore a 500. "Allora non se ne occupò il provveditorato '#8211; ricorda il dirigente Giuseppe Imbrici '#8211; Ma le scuole da dimensionare furono individuate dalla conferenza provinciale dei sindaci. Ai lavori partecipava di diritto il provveditore con un solo voto. Quindi c'ero anch'io, ma senza avere voce in capitolo".


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