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Repubblica-Bari-Scuole, la scure della Moratti in Puglia addio a 582 docenti

Ecco la bozza dei tagli decisi per il prossimo anno nonostante le promesse del ministro in tv Scuole, la scure della Moratti in Puglia addio a 582 docenti ANNA GRITTANI ...

17/03/2004
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la Repubblica

Ecco la bozza dei tagli decisi per il prossimo anno nonostante le promesse del ministro in tv
Scuole, la scure della Moratti in Puglia addio a 582 docenti
ANNA GRITTANI


Quasi seicento insegnanti in meno, il prossimo anno, in tutta la Puglia: per la precisione, 582. Sono i professori che, in sordina, il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti ha deciso di tagliare nonostante le promesse in senso opposto fatte appena pochi giorni fa a "Porta a Porta". Un totale che si definirà attorno alla prossima settimana, quando saranno chiuse le contrattazioni tra ministero e sindacati a livello nazionale. Operazione alla quale seguirà la definizione del decreto interministeriale siglato dai ministri dell'Istruzione e dell'Economia. Mentre la direzione scolastica regionale della Puglia attende proprio questo documento per poter procedere alla definizione degli organici per il prossimo anno scolastico, si diffonde in via informale la bozza del decreto che illustra i numeri dei docenti da tagliare.
La scuola primaria (così la riforma Moratti definisce le elementari) in Puglia dovrà fare a meno di 247 maestri, la secondaria di primo grado (cioè la media), sarà costretta a rinunciare a 103 professori, mentre 245 colleghi voleranno via dagli organici delle superiori (cioè dalla secondaria di secondo grado). Fa eccezione la scuola dell'infanzia dove si prevede, invece, un'aggiunta di 13 insegnanti, pochi tuttavia per i 4.400 alunni in più iscritti al prossimo anno. È probabile, anzi si spera, che questa bozza venga ritoccata con qualche decurtazione in meno, ma l'orientamento del governo è chiaro: ancora tagli, per il terzo anno consecutivo.
Un'operazione che tuttavia, quest'anno, coglie di sorpresa il grande pubblico dopo le rassicurazioni televisive del ministro Moratti, che, sostenuta dal premier Berlusconi nel salotto di "Porta a porta", garantiva che gli organici di elementari e medie non avrebbero subito tagli. Gli stessi sindacati della scuola non hanno ben chiara la situazione. Non si capisce infatti se il taglio dei 582 insegnanti faccia parte dell'operazione prevista dalla Legge finanziaria di 12.500 posti in meno in tutta Italia, o sia addirittura una sforbiciata ulteriore. Una cosa è invece chiara: la scuola pugliese, già in ginocchio per i tagli degli anni scorsi, rischia di non risollevarsi più.
Correva l'anno 2002 quando Letizia Moratti firmava con Tremonti un decreto che eliminava dagli organici della Puglia 744 insegnanti. Nell'annata successiva i docenti in meno dovevano essere addirittura 891, poi però ne furono salvati 30 grazie ad una concertazione tra Snals, Cisl e Uil (comparto scuola) e Direzione scolastica regionale. Di lì a poco, con l'approvazione della riforma e la riapertura delle iscrizioni in prima elementare per i bambini anticipatari, furono aggiunti dal Miur 119 posti per i maestri. Il taglio complessivo si ridusse quindi a 742 docenti. Un'operazione complessa per lo staff del direttore regionale dell'istruzione Giuseppe Fiori, che fu condotta portando le classi a 25 alunni e l'orario degli insegnanti a 18 ore.
Le conseguenze sono apparse drammaticamente evidenti nell'anno cominciato in settembre: aule stracolme e istituti dove per inseguire le 18 ore dei docenti sono state separate le discipline gemelle come storia e filosofia, o matematica e fisica. E, ancora, licei dove gli insegnanti di lingue e quelli di matematica sono stati cambiati anche all'ultimo anno, in barba alla continuità didattica. Tagliare, per la direzione scolastica, quest'anno sarà un'operazione ancora più ardua e per le scuole un colpo insostenibile. Gianni Milici, segretario generale della Cgil scuola della Puglia, definisce la situazione preoccupante più che mai: "Il taglio ? commenta - è inferiore solo in apparenza rispetto agli anni scorsi, perché in realtà va ad aggiungersi ai danni precedenti. Poi c'è lo spettro della scure sugli insegnanti di sostegno, e già si parla di 800 posti in meno in tutta Italia".
Un motivo in più per aderire allo sciopero generale del 26 marzo che Cgil, Cisl e Uil scuola appoggiano in pieno. Per questo i sindacati si sono organizzati con assemblee a tappeto convocate dalle segreterie provinciali a partire dal 22 marzo. Si comincia lunedì prossimo ad Altamura, Gravina, Santeramo, Spinazzola, Cassano, Gioia del Colle, Giovinazzo e Turi. Le assemblee proseguiranno tutti i giorni in altri Comuni sino al 25 marzo. Con un argomento in più: 582 professori "tagliati".


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