Repubblica/Bari: Scuola, tagliate altre 350 cattedre
Più di mille i posti in meno rispetto allo scorso anno. A farne le spese supplenti e insegnanti di sostegno
Precari in rivolta. La dirigente regionale: non ci saranno disagi
Molte classi saranno accorpate. Scrimitore: "Sarà garantita la regolarità delle lezioni"
I prof a rischio: "Non ci sentiamo garantiti, un nostro partito alle prossime elezioni"
ANNA GRITTANI
Ancora meno professori, meno maestri, meno bidelli. Per adeguare il personale alle disposizioni della Finanziaria, saranno sacrificati in Puglia altri 350 posti di insegnante, (4673 in tutta Italia). Questo nuovo taglio si aggiunge alle 677 cattedre già eliminate nei mesi scorsi. I primi a essere sacrificati sono gli insegnanti precari di sostegno: i loro posti si riducono di 135 unità (45 a Bari, 40 a Brindisi, 35 a Foggia, 15 a Lecce, nessuno a Taranto). Ma in definitiva ce n´è per tutti i lavoratori a tempo determinato, dai supplenti dei posti comuni ai bidelli nominati in sostituzione dei colleghi non idonei a svolgere funzioni come ad esempio le pulizie.
Ciò che rende questo taglio atipico è la caduta dell´ultimo tabù sulle riduzioni del personale della scuola, perché adesso la mannaia si abbatte per la prima volta sugli organici di fatto, cioè quei posti aggiuntivi (e non consolidati come avviene nell´organico di diritto), che vengono stabiliti poco prima dell´inizio di ogni anno scolastico per adeguare il personale alle esigenze effettive delle scuole. Ma i precari non ci stanno e annunciano la nascita di un loro movimento politico che si candiderà alle prossime amministrative per difendere la scuola pubblica.
Le disposizioni ministeriali sono già partite da alcuni giorni e proprio in queste ore le operazioni di taglio si stanno concretizzando. Ma in che modo, visto che l´anno scolastico sta per iniziare? «Non saranno autorizzati alcuni sdoppiamenti di classi richiesti dai dirigenti - spiegano dall´Ufficio scolastico regionale - quindi alcune classi saranno accorpate, mentre per le altre necessità, anziché nominare i supplenti, sarà aumentato l´orario dei docenti di ruolo dalle 18 ore attuali a 24». Tutto per la legge finanziaria, che ha due obiettivi: portare la media degli alunni per classe a 21 studenti e nominare un insegnante di sostegno ogni due disabili.
A dispetto del mese estivo le reazioni non si sono fatte attendere. «Con una mano hanno assunto più insegnanti, con l´altra li hanno tolti - commenta indignata Lena Gissi a capo della Cisl scuola di Bari - Dovremo affrontare un anno difficilissimo».
Il direttore dell´Ufficio scolastico regionale Lucrezia Stellacci, difende il provvedimento: «La legge finanziaria è stata rispettata per la prima volta. Finalmente c´è coerenza. Fino all´anno scorso ciò che veniva tolto dall´organico di diritto veniva aggiunto in quello di fatto. E d´altra parte il numero degli alunni, inclusi i disabili si è ridotto». Ma i precari non ci stanno e si preparano alla rivolta con ogni mezzo. Maria Rita Gadaleta, rappresentante del Comitato insegnanti precari della Puglia, non usa mezzi termini: «Questo taglio è una dichiarazione di guerra nei confronti dei precari. Lo stato da una parte taglia, dall´altro istituisce un nuovo ciclo Ssis, il nono, che sfornerà nuovi precari. Visto che la classe politica di ogni governo è sorda alle esigenze della scuola, abbiamo deciso di formare un movimento che ha lo scopo di difenderla. Ci candideremo alle prossime amministrative».
Nel frattempo, all´Ufficio scolastico provinciale si lavora per le convocazioni, il 27 agosto usciranno i calendari per gli insegnanti di medie e superiori. Il dirigente Fabio Scrimitore rassicura tutti: «Stiamo verificando con la massima serietà ogni situazione. A tutti gli studenti della provincia di Bari posso garantire che in nessun modo verrà leso il loro diritto a una normale attività scolastica».