Repubblica/Bari: Scuola, per le immissioni in ruolo sarà guerra sino all´ultimo punto
Tra due settimane le graduatorie definitive. Nelle liste professori che hanno alle spalle anni di precariato Attesa logorante per molti docenti che temono di trovarsi in posizioni arretrate rispetto alle previsioni
Lei, Grazia Bove, 41 anni, da otto precaria, ce l´ha fatta: è ventiquattresima in graduatoria, sta per diventare professoressa di ruolo di italiano nelle medie di Bari. Bionda, una voce carica d´emozione, dove gioia e paura non fanno che intrecciarsi. L´altra, Isabella Totaro, nella stessa graduatoria, è settantacinquesima. Trentasette anni, dieci di precariato. Una storia rocambolesca alle spalle, con tre abilitazioni diverse nella stessa materia (italiano alle medie), e la delusione continua di vedere la sua posizione retrocedere anziché avanzare. È arrabbiata più che mai perché è fuori per un soffio, i due master che ha fatto ultimamente perché le avrebbero dato sei punti, adesso gliene potranno dare solo uno. Poteva essere tra le prime quaranta e aggiudicarsi il ruolo, invece sì ritrova spinta di trentacinque posizioni più sotto. Motivo? Sono cambiate le regole all´ultimo momento, ancora una volta.
La tensione dei precari cresce man mano che si avvicina la pubblicazione delle graduatorie definitive. Un´attesa logorante perché molti docenti si sono ritrovati con meno punti del previsto e una delusione non preventivata che ha acceso ai massimi livelli la guerra del punteggio. Angela Marolla che coordina graduatorie e assunzioni all´ex provveditorato di Bari, spiega: "Il ministero della pubblica istruzione a fine giugno ha inviato una precisazione riguardo al numero e alla valutazione dei corsi di perfezionamento: d´ora in avanti il totale di questi titoli culturali non potrà superare i dieci punti". L´ex provveditorato di Bari che aveva già pubblicato le graduatorie provvisorie, ha dovuto rimettere mano agli elenchi per limare i punteggi.
In altri casi ci sono le sentenze del Tar a rimescolare le carte, infine arriva il Consiglio di Stato e dice l´ultima parola. Al centro delle controversie legali e delle precisazioni ministeriali, si trovano sempre loro i precari, ancora più stanchi, ancora più amareggiati. Isabella racconta: "La prima volta mi sono abilitata con un corso, poi ho superato il concorso ordinario, ma sono arrivati i corsisti della Ssis, la scuola di specializzazione per insegnanti, e così sono precipitata di 250 posti. Ecco perché, nel 2005, ho frequentato anch´io la Ssis e ho attenuto la terza abilitazione, ho anche seguito altri due master spendendo 1900 euro, ma sono cambiate le regole e al posto di sei punti me ne sono ritrovata uno. Sono convinta che ormai non basti più impegnarsi, bisogna avere fortuna".
Di questi tempi anche chi ha il ruolo in tasca, ha timore a gioire, almeno fino all´uscita delle graduatorie definitive. Anna Bove ad un passo dalla realizzazione del suo sogno, dice: "Sto vivendo questi giorni con ansia. Ho paura ad illudermi. Io amo insegnare, è un lavoro che faccio con passione ed entusiasmo, per questo temo che qualcuno con meno esperienza di me, ma con più titoli culturali e quindi con maggiori possibilità economiche, mi possa precedere". Adesso incrocia le dita e pensa ai suoi colleghi iscritti con lei all´ennesimo corso Ssis: hanno in media 45 anni e non ce la faranno.
(anna grittani)