Repubblica-BAri-Scuola, la riforma diventa legge Fiori: "Ma ora non cambia nulla"
reazioni in Puglia all'approvazione del decreto attuativo della Moratti: prevale la confusione Scuola, la riforma diventa legge Fiori: "Ma ora non cambia nulla" ANNA GRITTANI...
reazioni in Puglia all'approvazione del decreto attuativo della Moratti: prevale la confusione
Scuola, la riforma diventa legge Fiori: "Ma ora non cambia nulla"
ANNA GRITTANI
Tra speranze e disillusioni, arriva il primo decreto attuativo della riforma Moratti finanziato con 8320 milioni di euro da spendere dal 2004 al 2008 e approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. Giunge in una Puglia confusa che reagisce confusa: "Non è che adesso ci chiederanno di sperimentare il decreto attuativo?" si domandano i docenti. Un interrogativo quasi ovvio considerando che la regione è immersa nelle sperimentazioni, gettata allo sbaraglio da circolari che gli stessi capi di istituto hanno problemi ad interpretare. Il decreto attuativo arriva dopo il rifiuto da parte di più della metà dei dirigenti di Bari a sperimentare il maestro tutor e i nuovi programmi, come invitavano invece le circolari. Ciò che molti hanno temuto adesso è certo: il primo decreto legislativo di applicazione della legge Moratti (che riguarda scuola materna ed elementare) riporta al maestro unico, riduce l'orario scolastico, propone l'anticipo per la scuola dell'infanzia e per la scuola primaria, aggiunge l'inglese e l'informatica sin dalla prima, materie che, peraltro, in buona parte delle scuole si facevano già. Il direttore regionale dell'istruzione Giuseppe Fiori rassicura chi non ha più idea di ciò che accadrà a settembre: "Per quest'anno tutto resta così com'è. Il decreto ha il suo iter. Se ne parlerà dall'anno prossimo. Per il momento vedremo quali collegi dei docenti hanno aderito alla sperimentazione del maestro tutor, dell'inglese e dell'informatica. Finanzieremo queste attività e la formazione dei maestri, con i fondi derivati dalla legge 440 sull'offerta formativa e dal capitolo di bilancio per la formazione dei docenti".
Il direttore regionale parla di iter per il decreto approvato ieri. E questo, si sa, è fatto di tappe fisse tra le quali il parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione (Cnpi). Attilio D'Ercole, ne fa parte, oltre a ricoprire la carica di segretario regionale della Cisl scuola. Appena appresa la notizia, commenta a caldo: "C'è da capire come abbiano risolto i dubbi economico-finanziari, anche se la previsione di un piano di investimento è confortante, la prima versione del decreto, a luglio, parlava di costo zero".
Alba Sasso parlamentare pugliese dei ds e componente della commissione Cultura, ha un dubbio, proprio su "quel piano di investimenti di 8 miliardi di euro". Si chiede: "Non si tratterà ancora una volta di quei 19mila miliardi sempre annunciati e mai visti nella scuola?" Roba di due anni fa. Il segretario della Cgil scuola della Puglia, Gianni Milici, se la ricorda bene: "Nel 2001 il ministero aveva promesso proprio quella cifra. E poi '#8211; continua '#8211; il problema è che il decreto non è stato preceduto da una legge ordinaria di finanziamento. La copertura rimane un annuncio. Noi temiamo che sia un modo per addolcire la pillola del bonus alle private e che poi per trovare le risorse facciano altri tagli". Milici quasi non ci vorrebbe credere: "Questo decreto ci riporta indietro nel tempo. La scuola dell'infanzia diventa un parcheggio, alle famiglie viene affidata la scelta di far anticipare i bambini, senza verificare se davvero hanno le potenzialità. Per non parlare delle strutture". La nota è più che mai dolente in Puglia dove l'argomento edilizia scolastica è un disastro. Con l'anticipo alle materne e alle elementari occorreranno nuove strutture, un capitolo di spesa tutto dei Comuni che avranno bisogno di altre risorse.
"Dovranno aumentare le tasse". Ne è convinto il sindacalista che con Alba Sasso si dispera per la scuola elementare. Il parlamentare dei ds dice: "Si cancella con arroganza un'esperienza che ha prodotto in questi anni ottimi risultati, come le famiglie sanno e come testimoniano le comparazioni con altri paesi". La Cgil organizzerà in autunno una manifestazione nazionale per il rilancio della scuola pubblica, assemblee nelle scuole della regione per illustrare i contenuti del decreto e una campagna di incontri pomeridiani con le famiglie. Perché è giusto che tutti sappiano. Anche la Uil scuola non l'ha mai tollerato: "Su questa legge non c'è stata né conoscenza, né condivisione da parte dei docenti". Lo afferma il segretario regionale Vladimiro Caliolo: "La Uil è aperta alle innovazioni, ma non ad una riforma calata dall'alto".