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Repubblica-Bari-Scolari in difficoltà, raffica di tagli

EMERGENZA SCUOLA Nove bimbi di Santa Rita trasferiti d'autorità a Ceglie mentre scoppia una "guerra dei poveri" tra i supplenti per disabili Scolari in difficoltà, raffica di tagli ...

14/09/2004
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la Repubblica

EMERGENZA SCUOLA
Nove bimbi di Santa Rita trasferiti d'autorità a Ceglie mentre scoppia una "guerra dei poveri" tra i supplenti per disabili
Scolari in difficoltà, raffica di tagli
Chiusa classe per ragazzi a rischio. Docenti di sostegno nel caos
Appello di Gissi (Cisl) al sindaco Emiliano "Non si possono spostare bambini di sette anni come pacchi in un magazzino"
ANNA GRITTANI


Nella provincia di Bari la tutela dei più deboli sembra diventata impossibile. Così sparisce, cancellata da un colpo di spugna, una classe della scuola primaria del quartiere Santa Rita, nella circoscrizione Ceglie-Carbonara. Motivo? Nove alunni erano troppo pochi e in regime di tagli proprio non si può. Poco importa la peculiarità del quartiere e delle scuole che formano i cittadini di domani: si tratta di un'area a rischio, dunque protetta dallo Stato. I bambini invece hanno già ricevuto la comunicazione: dovranno trasferirsi dal plesso di Santa Rita alla sede centrale, a Ceglie.
E al caos non sfuggono neppure i disabili. La polemica già infuria, infatti, tra i supplenti annuali che da diverso tempo si occupano dei ragazzini con handicap: quest'anno i loro alunni dovranno cambiare professori di sostegno per una questione di graduatorie permanenti, proprio quelle che usciranno stamattina dopo le correzioni che hanno impegnato per tutti questi giorni i dipendenti del Csa (l'ex provveditorato) di Bari. Tra l'una e l'altra questione, compare il rifiuto a concedere sezioni di scuola materna ad Andria e a Santeramo.
Lena Gissi, segretaria provinciale Cisl scuola, impegnata nell'assemblea nazionale di Acireale, già parla di "disagio nel disagio". Così si è rivolta al sindaco di Bari Michele Emiliano chiedendo il suo intervento "a favore di questi piccoli che devono poter restare nella loro scuola: perché la scuola è di tutti e i calcoli aritmetici non possono che produrre disagio e disaffezione per le istituzioni e per chi le rappresenta". I bambini trasferiti stanno per frequentare la seconda elementare. A sette anni dovranno raggiungere ogni mattina la sede centrale della scuola che si trova ad alcuni chilometri di distanza dal vecchio plesso di Santa Rita. Ma il vero problema è l'inserimento in altre classi, dove il numero degli scolari aumenterà e non ci saranno più gli stessi maestri. L'anno scorso in quella classe erano in dodici, poi tre bambini sono andati via, lasciando senza saperlo gli altri nove orfani della vecchia classe e dei vecchi maestri. Eppure essere solo in nove li avrebbe aiutati nel percorso scolastico, perché sarebbero stati seguiti in modo quasi individuale. E invece, dice Lena Gissi, "contano solo i numeri, come in un deposito di merci quando si fa l'inventario".
Passando al fronte dei disabili, la questione dei docenti di sostegno dovrebbe esplodere stamattina, ma gli interessati sanno già quali criteri sono stati adottati per la valutazione dei titoli. Sanno già che qualche neo-abilitato potrebbe prendere il loro posto in classe. Tant'è che già ieri si sono rivolti ad un legale per diffidare il Csa di Bari. In pratica i docenti specializzati anni fa dalla Ssis con un corso biennale di 1200 ore, istituito dal ?99 al 2001, sono stati collocati in graduatoria allo stesso livello di quelli specializzati con un corso istituito dalla stessa Università nel 2002 che dà, a differenza del primo, la possibilità di insegnare in un solo ordine di scuola: o medie o superiori. "La loro specializzazione - protesta Rosanna Valerio, portavoce del comitato per i docenti di sostegno della Uil scuola di Bari - è stata estesa d'ufficio dal Csa di Bari a entrambi gli ordini di scuola. Quindi ci vedremo scalzati da docenti reduci da un corso annuale di 800 ore che dà il diritto di insegnare in un solo tipo di scuola". In tutta Bari sono 1400 i docenti che potrebbero essere superati dai nuovi colleghi. "Ma - spiega Rosanna Valerio - la questione è nazionale. Il provveditore di Matera ha chiesto il parere del Miur e la risposta dà ragione a noi. A Lecce invece più di 300 colleghi nelle nostre stesse condizioni sono rimasti a casa". La mamma di un alunno disabile ha protestato con la docente: "La legge che tutela i portatori di handicap è stata stravolta nel senso. Quest'anno mio figlio rischia di avere un nuovo docente. Ma che fine ha fatto la continuità didattica?".


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