Repubblica-Bari-Ricercatori contro la Moratti "Farà retrocedere l'Università"
In tutta la Puglia incontri e iniziative per bloccare il decreto. Presto un documento unitario Ricercatori contro la Moratti "Farà retrocedere l'Università" "I nostri atenei pe...
In tutta la Puglia incontri e iniziative per bloccare il decreto. Presto un documento unitario
Ricercatori contro la Moratti "Farà retrocedere l'Università"
"I nostri atenei penalizzati". E a Lecce si va verso la paralisi delle lezioni
ILARIA FICARELLA
Il rettore dell'Università di Palermo l'ha detto a chiare lettere: "Insieme a Napoli e Bari, diventeremo Atenei di serie C". L'amara profezia trova fondamento nel disegno di legge sul riordino dello stato giuridico dei professori universitari, che porta la firma del ministro Letizia Moratti. L'effetto panico è quello scatenato in tutto il personale docente e tecnico amministrativo delle Università pugliesi. A Bari, ieri pomeriggio si sono riuniti i ricercatori, sia quelli in organico all'Ateneo sia i non assunti insieme a diversi docenti e a parte del personale, per discutere la proposta di elaborare un documento unitario e di coinvolgere i consigli di facoltà nella protesta. "Contestiamo il ddl ? spiega Stefano Bronzino in rappresentanza dei ricercatori non assunti ? per i contenuti, ma anche per le modalità con le quali è stato calato dall'alto, superando in modo scorretto e ingiustificato l'autonomia delle Università".
Dai documenti all'azione sono invece già passati alla facoltà di Ingegneria di Lecce: i ricercatori hanno organizzato per lunedì prossimo, 4 ottobre, un'assemblea insieme ai vincitori di assegni di ricerca delle altre facoltà e agli studenti. E hanno già deciso che da martedì 11 ottobre partirà ufficialmente la protesta contro il ddl Moratti con il contestuale blocco delle attività accademiche. Solidale con l'iniziativa dei ricercatori, l'intero corpo docente della facoltà e anche il preside di Ingegneria a Lecce, Domenico Laforgia.
L'affermazione di Giuseppe Silvestri, rettore dell'Università di Palermo, secondo cui i provvedimenti previsti dalla riforma comporteranno un depotenziamento delle Università statali e la creazione di Atenei di serie A, B e C è condivisa anche dai dottorandi dell'Ateneo di Bari, impegnati in questi giorni nella ricostituzione della sede barese dell'Adi (l'associazione dei dottorandi), che si dicono pronti a stilare un documento, come quello già sottoscritto dai colleghi di Foggia, per respingere in particolare la precarizzazione della figura dei dottorandi. "In regime di autonomia, le Università con meno disponibilità finanziarie come quelle meridionali in generali ? afferma Eleonora Forenza, dottoranda in Italianistica ? non avranno fondi a sufficienza per giustificare i contratti a tempo determinato. Ciò andrà inevitabilmente a scapito della ricerca".