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Repubblica/bari: Rebus giuridico e strane alleanze

L´ammissione ai corsi di Medicina a Bari è destinata a diventare un rebus

23/09/2007
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la Repubblica

L´ANALISI
NICOLA COLAIANNI
L´ammissione ai corsi di Medicina a Bari è destinata a diventare un rebus. La nuova prova non potrà svolgersi - pare - prima di un mese. Se si svolgerà. Perché la preannunciata pioggia di ricorsi da parte degli studenti "onesti" promette un aumento della nuvolosità. Prima il Tar. Che potrà anche sospendere cautelarmene il decreto del rettore. Poi, verosimilmente, il Consiglio di stato. E con studenti e ministro dell´università uniti nella lotta
Infatti, l´avvocatura dello Stato, che difenderà il ministro se chiamato in causa, s´è già espressa per la validità del test annullato. Salva, ovviamente, l´esclusione degli studenti "disonesti". Se, ciononostante, la giustizia amministrativa non la sospenderà, la nuova prova si farà. Ma rimarrà sub iudice. Non solo del giudice amministrativo, per la sentenza definitiva, ma anche, e prima di tutto, del magistrato penale. Che intanto continua le indagini e potrà incriminare e, domani, anche condannare gli studenti per ora solo indagati. Che succederà se qualcuno di questi risulterà regolarmente iscritto, avendo superato correttamente la prossima prova? Qualunque provvedimento l´Università riterrà di prendere nei suoi confronti sarà oggetto di ricorso. Non parliamo delle probabili azioni civili per i danni causati allo Stato e agli altri concorrenti.
Sbocco inevitabile? Sì, in caso di illegalità diffusa quanto a segretezza, trasparenza, par condicio. Tuttavia, nell´unico caso in cui è stato annullata una prova d´ingresso (proprio a medicina da parte del Tar Campania), tali " carenze concorsuali" erano originarie, dovute cioè alla stessa Università. Ma a Bari l´organizzazione delle prove ha retto. Le carenze concorsuali sono state procurate dall´azione truffaldina di alcuni candidati, determinati o determinabili. In casi del genere la giurisprudenza è piuttosto per la loro esclusione dal concorso che per un annullamento generalizzato. Il quale sfavorisce i concorrenti "onesti", colpiti da una presunzione di colpevolezza.
Certo, c´è la presunzione di non colpevolezza dei concorrenti denunciati e i cui nomi sono stati secretati. Come si fa ad escluderli? Si potrebbe però ammettere l´iscrizione soprannumeraria dei primi non idonei: in numero uguale a quello degli idonei denunciati. Con riserva di prenderne il posto se e quando vengano imputati e quindi, in applicazione di una vecchia norma dell´ordinamento universitario, anche esclusi. Ma, forse, l´esclusione non consegue alla loro incriminazione. Bensì alla violazione del bando concorsuale che vieta ai candidati anche solo di "tenere con sé durante la prova" telefoni cellulari. Se un candidato viene colto dai vigilanti con un telefonino viene escluso dalla prova. Che differenza c´è se questa condotta illecita viene scoperta e denunciata dagli investigatori non in flagranza ma solo a seguito dell´uso del telefonino? Il contenuto della telefonata, che doverosamente interessa l´autorità giudiziaria, è irrilevante a livello amministrativo. Qui l´esclusione consegue al solo fatto di aver violato il regolamento, tenendo con sé il telefonino, pur se si dimostrasse che lo si è usato non per ottenere le soluzioni ma solo, poniamo, per rasserenare la mamma ansiosa.
Non sappiamo se, al punto in cui il procedimento è pervenuto, sia stato ormai superato il punto di non ritorno. Ma il descritto scenario futuro consiglierebbe di esplorare eventuali vie di fuga. Verso un ripristino non della legalità penale ma di quella amministrativa. Che, a differenza della prima, è una legalità mite, che salva il salvabile. E salvaguarda i candidati non raggiunti da nessun sospetto specifico e individualizzante. I quali, a differenza di quelli denunciati, godono della presunzione – non, semplicemente, di non colpevolezza, ma – di innocenza e, anche più, di dignità personale.


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