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Repubblica: Bari, preside picchiato da due genitori

Li aveva fatti uscire da scuola. Fioroni: emergenza del vivere civile

04/03/2007
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la Repubblica

VIOLENZA A SCUOLA

Bari, preside picchiato da due genitori

Li aveva fatti uscire da scuola. Fioroni: emergenza del vivere civile

Ancora un episodio di violenza negli istituti: l´assalto e le botte prima dell´inizio delle lezioni

La vittima è un ex prete Gli aggressori sono parenti Coinvolta una terza persona

Gli assalitori negano di aver alzato le mani: ci ha offesi e ha cominciato lui

LORENZA PLEUTERI

BARI - Dicono, al quartiere San Paolo, periferia di Bari, che questa volta alla scuola media Lombardi tutto è successo per i pessimi giudizi sulle pagelle di due studenti, un tredicenne di terza e il giovanissimo zio pluriripetente. Ma, in realtà, è bastato molto meno, il tentativo di allontanare i padri dei ragazzi, per far tornare i carabinieri, riaccendere i riflettori sull´istituto, aggiornare l´interminabile lista di episodi di violenza tra aule e corridoi di mezza Italia. E per spingere il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, a parlare di «emergenza del vivere civile».

Bari e l´aggressione al preside di ieri, dopo il pestaggio di un professore di ginnastica di Poggio Renatico nei giorni scorsi, l´assalto a una insegnante di inglese di Torino un mese fa e via elencando. Motivi da nulla, reazioni sproporzionate. Nel capoluogo pugliese la scintilla è stata l´invito ad uscire dal plesso scolastico, rivolto a due genitori, per non disturbare l´afflusso degli studenti. Il preside della scuola, il professor Ugo Giovanni Castorina, un ex prete che in gioventù insegnava dai Salesiani di Messina, è stato aggredito e spintonato dai padri di due allievi, a loro volta papà e figlio. Un parente dei due è accorso a dare loro manforte. Il dirigente scolastico ha temuto il peggio: «Erano in tre contro uno, mi avrebbero fatto a pezzi». L´intervento di professori e bidelli ha evitato il peggio. Il preside, accompagnato all´ospedale, ha avuto dieci giorni di prognosi. Ma più per lo spavento e la tachicardia, che per le conseguenze fisiche. Il referto parla di stato ansioso, ipertensione, escoriazione ad una mano. Lui mostra il taglio e non la mette giù dura. Quello che gli ha fatto davvero male è stato il ritrovarsi, di nuovo, assediato dai genitori dei suoi ragazzi. Era già successo a febbraio, dopo aver sequestrato undici cellulari. Adesso si è trovato a stretto contatto con tre uomini pronti a menare le mani. E minacciosi, espliciti. Una insegnante li ha sentiti dire, mentre scappavano via, «lo aspettiamo fuori e lo uccidiamo».

I genitori sotto accusa raccontano un´altra storia, ritagliandosi la parte delle vittime. L´hanno pure dettata nella querela presentata ai carabinieri, contro il dirigente scolastico, mentre lui si stava facendo medicare al pronto soccorso. Lo accusano di averli «insultati e offesi, senza ragione, con parole pesanti e modi bruschi». E negano di aver usato le mani. «Il preside - ripete il più giovane degli aggressori, 34 anni - stava per tirare un pugno a mio papà e solo per difendere lui io gli ho dato una spinta. Ha cominciato il professor Castorina».

I primi testimoni, sfilati nella caserma dei carabinieri, hanno confermato il racconto del preside. Altri, a cominciare dal vigile e dagli ausiliari intervenuti per riportare la calma, verranno ascoltati domani e dopo. Ma il quadro sembra già chiaro, così come torti e ragioni. La querela dei genitori sarà inoltrata, perché è un atto dovuto, con l´ipotesi di "ingiurie". Contro di loro, e contro il terzo uomo del gruppo, un parente stretto, partirà una denuncia. Per violenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale, essendo il preside tale. Forse anche per resistenza. Intanto verrà approfondita un´altra questione, sempre legata alla scuola di periferia. «Castorina due anni fa diede uno schiaffo a mia figlia - dice ancora il più giovane degli aggressori - ma poi io non feci denuncia, perché me lo sconsigliò il maresciallo. Però ho tenuto e posso esibire il referto dell´ospedale». «Una menzogna - ribatte il preside, sdegnato - La verità è che la ragazzina, protagonista di una "fuga" e ora diventata madre, l´abbiamo solo aiutata, in mille modi. E il padre allora venne segnalato per la violazione dell´obbligo scolastico».


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