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Repubblica-Bari-Piccoli abusivi tra i banchi

Pagina IV - Bari SCUOLA E UNIVERSITÀ Dilaga il fenomeno in materne ed elementari della regione: niente nomi sui registri, nessuna copertura assicurativa Piccoli abusivi tra i b...

02/10/2004
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la Repubblica

Pagina IV - Bari
SCUOLA E UNIVERSITÀ
Dilaga il fenomeno in materne ed elementari della regione: niente nomi sui registri, nessuna copertura assicurativa
Piccoli abusivi tra i banchi
Iscritti illegalmente più di 1500 bimbi sotto il limite di età
Gli istituti accolgono le richieste dei genitori per accaparrarsi comunque un allievo
La direzione scolastica: "Sono solo uditori" Ma l'anno si conclude con regolare pagella
ANNA GRITTANI


Un esercito di bambini fantasma, in apparenza come tutti gli altri, col grembiulino, lo zainetto e un posto in classe. Ma, in sostanza, assenti. Non un nome sul registro, nessuna traccia ufficiale della loro esistenza come alunni della scuola dell'infanzia della Puglia. Il motivo? L'età. Non sono nati entro il 28 febbraio come ha stabilito il ministro Moratti, ma a marzo, aprile, e persino a maggio. Eppure siedono con gli altri nelle sezioni della scuola pubblica pugliese, statale o comunale. E allo spazio bianco sul registro si aggiunge un'altra inevitabile mancanza: la polizza assicurativa.
Sono circa 1500 in tutta la Puglia i baby alunni-fantasma. Una stima per difetto se si contano le scuole comunali. A questi si aggiungono i 3500 alunni legalmente anticipatari per età, ma secondo la Cgil pugliese comunque illegali perché iscritti senza che ci siano state le intese fra direzioni scolastiche regionali e Comuni, come previsto dalla stessa legge Moratti. Difficile capire l'origine del fenomeno degli anticipi oltre febbraio, ancora più complesso comprendere l'accondiscendenza dei dirigenti. In origine c'è la richiesta dei genitori: poi il timore della denatalità e la possibilità di accaparrarsi un alunno che, divenuto legale l'anno dopo, finisce per accrescere il bacino d'utenza, fanno il resto. Il tutto sotto un cielo di incertezza, perché la riforma introducendo l'anticipo a due anni e mezzo per la scuola dell'infanzia e a cinque e mezzo per la primaria, finisce per cancellare una delle inossidabili certezze del passato: l'età per il primo giorno di lezione.
La storia inizia due anni fa con la prima sperimentazione della riforma in Puglia. La Direzione scolastica regionale autorizza 13 scuole, ma molte altre già allora, sotto l'etichetta "sperimentazione", cominciano ad accogliere bambini più piccoli. L'anno scorso la riforma è ancora sperimentale ma aperta a tutti gli istituti. Il ministro, però concede l'anticipo solo alla primaria. Molte scuole dell'infanzia tuttavia iscrivono gli anticipatari.
Arrivano le prime segnalazioni. Molte denunce provengono dal Salento, parlano di anticipi "selvaggi" addirittura di bimbi nati fino a maggio, altri docenti in provincia di Bari si rivolgono alle segreterie dei sindacati per denunciare di essere stati costretti dai dirigenti ad accogliere alunni più piccoli del consentito, ma poi non hanno il coraggio di andare fino in fondo. Il fenomeno più saliente dell'anno scorso resta però la "primina". Alcuni genitori la chiedono per bambini nati dopo il 28 febbraio e le scuole accettano anche perché la legge di riforma parla del 30 aprile come giorno di nascita ultimo per gli anticipi. Sono invece le circolari e i decreti, ogni anno, ad arretrare la data all'ultimo di febbraio. Le scuole d'altro canto sono autonome e sperimentano. Finiscono per accogliere in prima bambini piccoli, anzi piccolissimi. Questi però sono regolarmente iscritti negli elenchi.
Impossibile, dicono gli esperti della direzione scolastica regionale: "È contro la legge. L'autonomia non si può esercitare al di là della legalità. Sicuramente si tratta solo di uditori, che poi faranno l'esame per passare in seconda". I fatti dimostrano il contrario: i bambini terminano l'anno senza alcun esame e con tanto di pagella. Una mamma della provincia di Bari racconta: "Inizialmente gli anticipatari sono stati inseriti tutti in una classe. Poi, dopo alcune settimane di scuola, la classe è stata eliminata e i bambini "spalmati" in tutte le altre prime. Alcuni di loro erano nati in luglio". Oggi quei bambini e moltissimi altri sono in seconda, i compagni di due anni e mezzo invece si accalcano nelle già affollatissime sezioni di materna. Un papà racconta così l'atteggiamento accondiscendente delle scuole: "Mio figlio è nato a marzo, volevo iscriverlo all'asilo. Mi hanno detto: "non c'è problema, semplicemente non avrà copertura assicurativa". Mi è sembrato davvero troppo illegale".
La Cgil della Puglia proprio ieri ha annunciato di aver aperto la vertenza infanzia a difesa dei diritti dei bambini, per salvaguardare la qualità del percorso formativo. Ha chiesto ai Csa dati certi sugli anticipatari. Non li ha ancora ricevuti. Eppure questi bimbi si riconoscono subito: sono quelli addormentati sul banco a metà mattinata. In quei momenti, assenti veri.


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