Repubblica-BAri-Noi, condannati al precariato nella scuola di Letizia Moratti

L'INTERVENTO
Noi, condannati al precariato nella scuola di Letizia Moratti
La graduatoria sbagliata mi ha fatto precipitare in fondo alla lista e in un mare di angoscia e rabbia Anche altri colleghi sono stati penalizzati ma non ci speriamo più
MARIA RITA GADALETA

Sembra ormai il caso di dire che nella scuola pubblica italiana siamo tutti precari. Vincitori di concorso, abilitati Ssis, riservisti, precari di montagna, pianura, collina e mare, precari storici e non, precari specifici e aspecifici, perdenti posto o cattedra ... Siamo tutti nei guai, tutti avvolti dall'incertezza del futuro. Anzi, il solo fatto che ne esista uno, ci terrorizza. Perché il nostro futuro è nelle mani delle persone sbagliate, di un ministro che fa riforme sulla scuola con l'accetta perché il suo fine è unico: la "precarizzazione" di tutto il settore della pubblica istruzione a favore della scuola privata.
L'ultima beffa è l'uscita immediata, si fa per dire, delle graduatorie permanenti provvisorie di terza fascia a Bari per consentire la chiusura, anche a Bari, delle immissioni in ruolo entro il termine previsto dal decreto del 27 luglio, ovvero il 25 Agosto. A chi come me, precaria di terza fascia, ha visto le graduatorie tramite il sito Internet del provveditorato o si è recato sul posto per verificare la sua situazione, è venuto un colpo, quasi un infarto. Il punteggio che mi aspettavo non solo non era quello ma appariva notevolmente decurtato. Ma sprofondavo tra le ultime posizioni della graduatoria, in un mare di angoscia e rabbia.
Quando mi sono recata immediatamente al provveditorato per capire le ragioni di quest'ennesima beffa ho trovato tanti amici e amiche precarie, ma ne mancavano ancora molti all'appello, che mi hanno confortato: "Le graduatorie le hanno sbagliate a tutti, non sei la sola ad essere penalizzata, tranquillizzati" mi ha detto calma e pacata come sempre la mia collega Marisa. Ma questa volta anche lei è amareggiata da tanta superficialità e ipocrisia. Subito ci siamo chiesti quasi tutti indistintamente: "Perché pubblicare delle graduatorie per alcune classi di concorso, come la A043-A050, completamente inesatte? Perché creare panico e sgomento in una categoria professionale che è ormai, dopo tanti colpi bassi, sull'orlo di una crisi di nervi?".
Un dirigente ci ha risposto che sono stati costretti dal ministero a questa procedura d'urgenza per l'assegnazione di alcune nomine in ruolo entro il 25 agosto. E che il 20 settembre usciranno le "vere" graduatorie provvisorie di terza fascia. Il che significherebbe l'inizio dell'anno scolastico 2004-2005 nel caos, le nomine a tempo determinato a dicembre e le chiamate dirette dei presidi fino alla nomina degli aventi diritto indirizzate a amici e conoscenti in una pratica clientelare ai limiti della decenza.
Lo scenario è disastroso ma questa volta è inaccettabile perché ferisce la sensibilità e la dignità dei lavoratori della scuola. Perché noi precari ci sentiamo in questo paese ancora tali: onesti lavoratori di cui nessuno sembra voglia più occuparsene. E gli stessi sindacati sembrano più propensi a difendere il difendibile piuttosto che a intraprendere una battaglia seria e radicale per la difesa, non solo di posti di lavoro, ma della scuola e del suo effettivo ruolo istituzionale e costituzionale.
docente precaria