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Repubblica-Bari-Ma io, studentessa bocciata difendo i prof del Romanazzi

Alessandra Del Medico sta per frequentare il quarto anno dell'istituto tecnico commerciale "Ma io, studentessa bocciata difendo i prof del Romanazzi" "Lo ammetto: ho fatto uno sb...

31/08/2002
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la Repubblica

Alessandra Del Medico sta per frequentare il quarto anno dell'istituto tecnico commerciale
"Ma io, studentessa bocciata difendo i prof del Romanazzi"
"Lo ammetto: ho fatto uno sbaglio e l'ho pagato. Ma adesso voglio assolutamente il diploma proprio di questa scuola"


"Nessuno di noi è quello che è per caso". Cecilia Pirolo, preside dell'istituto tecnico commerciale "Romanazzi" lo dice con una convinzione che fa venire i brividi, soprattutto quando aggiunge che "la scuola è un moltiplicatore sociale", perché "molto nella vita di ciascuno di noi dipende dall'impianto formativo che abbiamo ricevuto". "L'insegnante modello avrà l'allievo modello". "Dietro un pessimo ricercatore, medico, avvocato, c'è spesso una pessima formazione". Pillole di saggezza, forse per qualcuno un po' retoriche. Concetti, però, sui quali riflettere profondamente in tempi di tagli e di riforme. Ecco perché l'incontro con una ragazzina di 17 anni, le sue parole i pensieri trasmessi da una voce ancora infantile, diventano folgoranti. Riflessioni che fanno arrossire di vergogna i maghi delle calcolatrici e che dicono soprattutto una cosa: ecco cos'è a Bari la scuola pubblica.
Alessandra Del Medico sta per frequentare il quarto anno nella sezione B dell'Istituto tecnico commerciale "Romanazzi". Cos'ha pensato quanto hai saputo che la tua scuola era finita nella lista nera della Moratti?
"Non ne sono stata felice".
Perché?
"Perché è la mia scuola".
Solo per questo?
"No. La mia scuola è differente da tutte le altre".
In che cosa?
"Nella rigidità".
È una caratteristica positiva?
"Sì. Vuol dire che è migliore delle altre.
Perché?
"A scuola ci hanno fatto capire che accanto allo studio ci sono altre cose, come lo svago e il divertimento. Ma lo studio viene prima di tutto".
Deve essere molto brava, lei.
"No. Io sono stata bocciata".
Al Romanazzi?
"Sì".
Non si direbbe.
"La bocciatura mi ha fatto crescere".
Perché sei stata bocciata?
"Perché ho fatto uno sbaglio".
I tuoi coetanei gridano sempre all'ingiustizia.
"Chi non capisce di aver sbagliato ha un problema. Quando si è bravi, si è bravi e basta".
Non ha avuto la tentazione di cambiare scuola, andando magari in un altro istituto tecnico commerciale?
"No. Io mi sono iscritta al "Romanazzi" perché voglio il diploma del "Romanazzi".
Perché?
"È un diploma che ha un valore".
Solo per questo?
"No. I professori sono quelli giusti. Ti fanno crescere".
Bocciando?
"Anche. Per la prima volta posso dire che la scuola mi ha aiutato a crescere psicologicamente, perché mi ha insegnato che se si vuole arrivare ad un obiettivo bisogna lavorare seriamente".
"Cosa vuol fare da grande?"
"L'imprenditrice. Vorrei un'attività tutta mia all'estero. Magari una galleria d'arte".
È un progetto ambizioso. Pensa di riuscirci?
"Tutto si può avere nella vita, se solo si vuole".
(a.gri.)


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