Repubblica-BAri-La scuola ora diventi punto di riferimento"
IL PARERE Il presidente del Tribunale per i minori Franco Occhiogrosso "La scuola ora diventi punto di riferimento" DAVIDE CARLUCCI ...
IL PARERE
Il presidente del Tribunale per i minori Franco Occhiogrosso
"La scuola ora diventi punto di riferimento"
DAVIDE CARLUCCI
Coinvolgere le scuole e le famiglie in "percorsi di legalità". Trasformare il tema del bullismo in un dibattito che coinvolga l'intera società. E poi, ancora, "creare servizi sociali, servizi sociali e servizi sociali". Nicola Occhiogrosso, presidente del Tribunale dei minorenni di Bari lo ripete tre volte, volutamente. Lui, che in più di un'occasione è intervenuto, con provvedimenti difficili ma necessari, per togliere i ragazzini della mala ai loro genitori per sottrarli a quella chiama "subcultura mafiosa", assicura che "la repressione non può essere l'unica via".
Non è da ora, del resto, che Occhiogrosso e gli studiosi baresi dei fenomeni di devianza minorile si occupano di "bullismo". "Al tema abbiamo dedicato anche intere pagine della nostra rivista "Minori e Giustizia" - spiega il giudice - Non è solo un problema di polizia e di conflitto, ma anche di studio del problema: le scuole devono avere esperti che aiutino gli insegnanti a confrontarsi". In una città dove il poliziotto o il vigile è soltanto uno "sbirro", un "nemico", "la legalità non va imposta: dev'essere una costruzione paziente, finalizzata al coinvolgimento degli esclusi. E i "bulli" vanno considerati soggetti deboli pur nella loro aggressività". Il momento più delicato, spiega Occhiogrosso, è il passaggio dalla scuola elementare alla media. "È da allora che si iniziano a manifestare quei comportamenti. Non è chiaro, però, se sia solo una questione di età, di crescita, oppure è da legarsi all'atteggiamento diverso dell'insegnante della scuola elementare rispetto al collega delle medie". L'altro problema, ragiona il magistrato, è "il modo in cui si guarda al ragazzo, a chi, cioè, spesso viene emarginato dalla scuola. Casi si aggressione, danneggiamenti, provengono, in molti casi, da ragazzi bocciati oppure messi in condizione di abbandonare la scuola". Se non c'è rispetto per le divise, però, la colpa non è che delle famiglie. "Ricorda cosa ha detto il procuratore generale, in occasione, dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, a proposito dei genitori che mettono le pistole in mano ai loro figli sin da quando sono bambini?. E se anche a scuola succede che se un ragazzo prende un brutto voto il padre, piccolo boss, va al preside e gli rivolta addosso la scrivania, è chiaro che tutto il clima ne risente". La ricetta? "Dovrebbero nascere centinaia di gruppi come quelli creati dai genitori di Michele Fazio, che creano cultura della legalità. Per rompere l'assuefazione". Altrimenti, anche le periferie pugliesi, un giorno, potrebbero esplodere, come in Francia. "A Sannicandro, mesi fa, si sono trovate un mare di macchine bruciate da ragazzi. Sono solo fatti episodici o un malessere generale e immotivato?".