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Repubblica-BAri-La riforma della scuola il primo no dei docenti

IL CASO A Palagiano un documento dei professori di una media La riforma della scuola il primo no dei docenti ...

13/04/2004
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la Repubblica

IL CASO
A Palagiano un documento dei professori di una media
La riforma della scuola il primo no dei docenti


Il primo no ufficiale alla riforma della scuola voluta dal ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti. Il collegio dei docenti della scuola media statale "Papa Giovanni XXIII" di Palagiano ha approvato a larghissima maggioranza (con due sole astensioni ed il voto contrario della dirigente scolastica) un documento di bocciatura in merito al decreto attuativo del ministro. Secondo i docenti, la riforma Moratti crea confusione e disorientamento tra le famiglie, che non hanno certezza sull'offerta formativa che verrà proposta, e fra gli insegnanti che vedono messa in discussione l'organizzazione del lavoro e la propria professionalità; il provvedimento riduce inoltre il tempo scuola obbligatorio a 27 ore settimanali, contraendo le ore spettanti alle singole discipline. Tra l'altro - rilevano - si intuisce come la futura "rimodulazione" delle abilitazioni porterà alla scomparsa di un'intera categoria di insegnanti - quelli di educazione tecnica - intervenendo in materia sindacale senza alcuna trattativa preventiva. In questo clima di incertezza, i docenti della media di Palagiano hanno deciso di adoperarsi, in tutti i modi consentiti, per salvaguardare gli aspetti qualificanti dell'offerta formativa della scuola, spingendosi a richiedere il ritiro dell'intero progetto di riforma.
A conclusione del collegio, l'assemblea dei docenti ha deciso anche di attuare altre forme di protesta (fra cui l'astensione dell'adozione dei libri di testo, l'astensione dagli organi collegiali elettivi,) affinché le famiglie si rendano consapevoli del disagio esistente; inoltre nel dichiarare lo stato di agitazione, i docenti chiedono a tutte le organizzazioni sindacali di intervenire a salvaguardia dei posti di lavoro, sia nella prospettata ridefinizione delle cattedre e degli orari, sia nella definizione delle figure professionali a livello orario e di retribuzione.


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