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Repubblica-Bari-La paura nella media modello- Noi non siamo un'azienda

Parla il dirigente della "Manzoni-Lucarelli" Eugenio Scardaccione: critiche al ministro La paura nella media modello- Noi non siamo un'azienda I corsi speciali per i ragazzi che f...

29/08/2002
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la Repubblica

Parla il dirigente della "Manzoni-Lucarelli" Eugenio Scardaccione: critiche al ministro
La paura nella media modello- Noi non siamo un'azienda
I corsi speciali per i ragazzi che faranno i musicisti


Vito ha una bella chitarra che ha iniziato a suonare l'anno scorso nella sua scuola media, la "Manzoni-Lucarelli" di Carbonara. La lucida, la guarda e la riguarda. Gli piace quello strumento. Quest'anno, che è in seconda media, imparerà altri accordi. Adriana inizia a muovere le sue dita ancora infantili sulla tastiera di un pianoforte. Un sogno poter entrare un giorno al conservatorio. Sa che ce la può fare, deve solo insistere e studiare. Angelo forse immagina il suo futuro in una banda jazz, dove esibirsi con la tromba che sta imparando a scuola come Giulia che fa muovere l'archetto sulle corde del suo violino. Vito, Adriana, Angelo e Giulia studiano lo strumento musicale gratuitamente a scuola, durante le ore pomeridiane, si sono iscritti tutti in seconda, corso C, della "Lucarelli-Manzoni". Questi ragazzini si augurano di proseguire lo studio dello strumento anche in terza media. Non sanno ancora che nell'anno scolastico 2003-2004, la "Manzoni-Lucarelli" probabilmente non ci sarà più. Con i suoi 256 ragazzi divisi in 14 classi rischia di scomparire sotto la scure della Moratti. Il suo nome compare a chiare lettere nel libro nero del ministro perché il rapporto tra docenti e studenti è al di sotto del 9,5 fissato dalla Commissione del ministero come tetto al di sotto del quale c'è uno spreco da dimensionare. Eugenio Scardaccione è il dirigente di quella scuola ancora per qualche giorno, a settembre passerà alla "Giovanni XXIII" di Adelfia. Per la "Manzoni-Lucarelli" ha fatto di tutto e di più.
Preside, cosa pensa dell'elenco della Moratti e del progetto di dimensionamento scolastico?
"È un esempio lampante di come si valutino i numeri e non i risultati. Letizia Moratti è un'aziendalista. Guida il ministero come se fosse la sua impresa".
C'è molto veleno in quello che dice. Se la prende solo col ministro?
"Naturalmente no. Tutto parte dalla politica di Berlusconi, votato, peraltro, moltissimo dalla scuola barese. Sa, gli insegnanti si aspettavano l'aumento. Non avranno neanche quello".
E cos'altro non avranno?
"Per esempio le scuole medie. Sono destinate a sparire come entità autonoma. Verranno abbinate ad altre scuole".
Non vede speranza di salvezza?
"Solo la riforma Berlinguer avrebbe potuto salvare la media, perché l'ex ministro aveva previsto una scuola unica di sette anni che avrebbe compreso elementari e medie. Ma, appena arrivata, la Moratti ha bloccato il riordino dei cicli".
Che ne sarà della "Manzoni-Lucarelli"?
"La scuola ha già subito un'unificazione, si capisce dal nome. Se, nonostante questo e le mille iniziative, è finita sul libro nero, tra due anni non ce la farà".
Cosa succederà, secondo lei?
"Verrà unificata con qualche spezzone di elementare e materna. Non vedo alternative. Così si creerà una disgregazione ancora maggiore".
In che senso?
"Ai due plessi attuali se ne aggiungeranno altri. Avremo una scuola con un territorio problematico di bacini di utenza. I plessi diventeranno quattro con tutti i problemi annessi alla diversa struttura organizzativa e didattica".
Un destino comune ad altre scuole.
"Almeno al 30 per cento delle medie della Puglia. Procederanno con un'unificazione orizzontale, cioè con altre scuole medie, oppure verticale, cioè con materne ed elementari. Tutto questo per non fare la politica degli istituti comprensivi".
E col taglio delle cattedre com'è andata?
"Volevano togliere una prima, ma poi ho fatto presente all'Ufficio scolastico e al Csa, le peculiarità della scuola, e sono riuscito a riaverla".
Lei sta per andare via. Ma che scuola lascia?
"Lascio una scuola con grandi potenzialità. Una scuola nella quale abbiamo introdotto lo studio dello strumento musicale, con l'insegnante che fa lezione nelle ore pomeridiane".
E poi?
"Una biblioteca di quattromila volumi con cd-rom e videocassette, ottenuta con i finanziamenti di un progetto ministeriale. Due laboratori sperimentali di scienze, nei quali si fanno applicazioni ed esperimenti. Per questo progetto che si chiama Set, gli insegnanti sono stati appositamente formati nel dipartimento di fisica dell'università. E poi il gemellaggio con le scuole di Stoccarda, possibile grazie a finanziamenti regionali. I nostri ragazzi vanno lì e i loro vengono da noi".

(a.gri.)


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