Repubblica/Bari: Iscritti alle superiori, termine scaduto tengono i licei, crollano istituti tecnici

FRANCESCA SAVINO
Non ancora numeri, ma solo i contorni di una curva. Allarmante. I primi dati sulle iscrizioni nelle scuole superiori, il cui termine è scaduto ieri, rivelano un crollo di studenti negli istituti di Bari e provinicia: «almeno 900 ragazzi in meno» prevede il dirigente dell´Ufficio scolastico provinciale Giovanni Lacoppola. Ma il calo di iscritti, legato alla flessione demografica, non è distribuito uniformemente nei diversi corsi di studio: a pagare le spese, al debutto della riforma Gelmini, sono soprattutto gli istituti tecnici e professionali. «Una conseguenza diretta del caos che il riordino dei cicli ha portato con sé - attacca il segretario provinciale della Flc Cgil, Claudio Menga - Ci sono stati indirizzi soppressi dall´alto e senza tenere conto delle richieste delle famiglie, informazioni poco chiare e troppi dubbi: tutti motivi per i quali continuiamo a chiedere il rinvio di un anno dell´applicazione della riforma».

Il calo di iscritti porterà con sé anche il taglio delle cattedre. «Si prevede una nuova mattanza», scuote la testa Lacoppola che nei prossimi giorni inizierà a lavorare nell´Usp alla definizione degli organici. Ma in queste ore i sindacati sono impegnati anche su un altro fronte: dalla Flc di Bari è partita una denuncia sulla mancanza di requisiti di sicurezza in 118 istituti sui 276 del Barese, con la richiesta di un vertice urgente con la Prefettura e l´ufficio scolastico della provincia dalle classi più sovraffollate d´Italia.

Entro le prossime settimane, le scuole medie invieranno alle superiori i dati. Alcuni dirigenti, però, sono in grado di tracciare un primo bilancio. «Stiamo registrando un forte incremento di richieste, intorno al 20 per cento» spiega Antonio d´Itollo, al vertice del liceo classico Quinto Orazio Flacco, scorrendo i primi numeri. «Quest´anno si sono iscritti in IV ginansio 194 ragazzi, l´anno prossimo dovrebbero superare i 230» dichiara il dirigente. Non teme flessioni Bice Mezzina, capo d´istituto del liceo classico Socrate: «Negli ultimi anni abbiamo oscillato sempre tra le 9 e le 10 classi: non cambierà».

Sono di segno diverso le previsioni che arrivano dall´Itas Elena di Savoia. Al vertice della scuola da cui è appena partita una denuncia di illegittima applicazione della riforma, c´è Enzo Velati, che non nasconde il timore che gli istituti tecnici siano penalizzati dalle novità della Gelmini. «Finora - scherza - abbiamo ricevuto tre domande di iscrizione». Il discorso resta serio: «Le famiglie sono confuse, non hanno a disposizione informazioni, se non dalle stesse scuole: noi siamo stati aperti sette domeniche per presentare l´offerta formativa ed abbiamo ricevuto 20-25 gruppi alla volta». L´Elena di Savoia non avrà più indirizzi legati all´alimentazione e all´igiene: «perderemo la nostra unicità», scuote la testa il dirigente. «In prima adesso abbiamo oltre 120 studenti, divisi in sei classi: tre di liceo scientifico Brocca e tre per dietisti. Adesso, con l´addio a quest´ultimo indirizzo, chissà cosa succederà».

Intanto, in attesa di definire il numero di ore e di docenti per il prossimo anno, la Flc Cgil denuncia "l´ennesima beffa della Gelmini ai danni della scuola pubblica": il piano ministeriale che impone di non aumentare il numero di alunni per classe in tutte le scuole che non presentavano adeguati standard di sicurezza è rimasto disatteso in 118 istituti ed ai 260mila alunni baresi sono comunque toccate 120 classi in meno.