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Repubblica-Bari-Insegnanti di sostegno 58 a rischio

PROTESTA Caos dopo circolare ministeriale Insegnanti di sostegno 58 a rischio Ora si attende il parere del Consiglio di Stato MICAELA ABBINANTE ...

28/08/2003
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la Repubblica

PROTESTA
Caos dopo circolare ministeriale
Insegnanti di sostegno 58 a rischio
Ora si attende il parere del Consiglio di Stato
MICAELA ABBINANTE


Sono 58, sono specializzati nell'insegnamento di sostegno, lavorano da due anni, con contratto a tempo indeterminato, nelle scuole elementari della provincia di Bari: ma rischiano di essere licenziati. Perché? Per un assurdo paradosso che si chiama Circolare ministeriale (la 137) e che risale al 20 agosto del 2001. La vicenda comincia, però, qualche tempo prima, e precisamente in luglio. Era allora tempo di assunzioni per gli insegnanti di sostegno, sia per quelli inseriti nella graduatoria permanente, sia per quelli vincitori di concorso ordinario. Tutto venne fatto secondo le regole: il 50 per cento dei posti venne affidato agli insegnanti della prima lista e il restante 50 per cento, invece che essere affidato solo a quelli della seconda lista, venne dato anche agli altri docenti rientrati nella prima graduatoria poiché gli aventi diritto della seconda lista non erano in numero sufficiente. Ma la circolare di agosto rimescolò le carte e permise ai vincitori di concorso ordinario che avevano ottenuto il titolo di specializzazione all'insegnamento di sostegno entro il 31 agosto, di inserirsi in una graduatoria aggiuntiva (considerata valida per l'assegnazione delle cattedre).
Con un decreto del 23 agosto il provveditore agli studi di Bari applicò la circolare e provvide ad emanare 133 contratti a tempo indeterminato, dei quali 58 solo per la provincia. Fu allora che 39 insegnanti della graduatoria permanente, precedentemente convocati per i posti poi affidati ai nuovi specializzati, fecero due ricorsi al Tar del Lazio, uno a nome di una sola persona e uno a nome di un gruppo, vincendoli entrambi. I 58 insegnanti di sostegno regolarmente impiegati presentarono appello al Consiglio di Stato e oggi sono ancora in attesa di una risposta. "Abbiamo saputo addirittura che l'avvocatura di Stato ha preso in considerazione solo uno dei ricorsi del Tar, ignorando totalmente l'altro", racconta Lucrezia Mangiatordi, una dei 58. Oggi, intanto, la paura di perdere il proprio legittimo posto di lavoro si è fatta più concreta che mai: il 4 agosto, infatti, il dirigente del Centro servizi amministrativi del Csa, ex-provveditorato, per la provincia di Bari, Fabio Scrimitore, ha notificato l'avvio del procedimento di licenziamento, che, continua la Mangiatordi, "i sindacati di categoria e i funzionari del Csa dicono diventerà esecutivo non oltre settembre".
La questione, poi, si complica se si considera che, in tutta questa vicenda, è gravemente a rischio "anche il diritto alla continuità educativa e didattica dei bambini che necessitano di attenzioni particolari", continua la docente "a rischio", sempre più arrabbiata e incredula di fronte a una vicenda che, per lei, "ha dell'assurdo non solo perché i posti sono stati assegnati seguendo la legge, ma perché solo nella provincia di Bari ci sono altri 250 posti vacanti per i quali il ministero potrebbe benissimo decidere di assumere altra gente". E invece, paradossalmente, si pensa a licenziare piuttosto che a dare lavoro.


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