Domande prestabilite per favorire chi era stato segnalato: le indagini della finanza sul periodo 2004-2006
GABRIELLA DE MATTEIS
Giuliano foschini
Uno scandalo che segue quello degli esami venduti, quello dei test d´ingresso truccati e quello dei concorsi pilotati e delle cattedre a conduzione familiare. «È un sistema di segnalazioni - scrive il Gico della Guardia di Finanza - del quale risultava essere collettore e promotore il professor di Diritto del Lavoro Antonio De Feo: un sistema finalizzato a consentire il superamento di esami universitari a studenti per i quali pervenivano specifiche richieste da parte di importanti professionisti o di altri colleghi professori». I fatti fanno riferimento agli anni che vanno dal 2004 al 2006 e sono racchiusi in un migliaio di pagine depositate agli atti dell´indagine condotta dal sostituto procuratore del tribunale di Bari, Francesca Romana Pirrelli, sulla compravendita degli esami universitari nella facoltà di Economia. Un´inchiesta - portata avanti dai Carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Bari - che ha portato nei giorni scorsi all´invio di 35 avvisi di conclusione d´indagine a bidelli, professori e studenti. Nel fascicolo sono finite anche tre informative del Gico che si erano imbattuti nel malaffare universitario quasi per caso. La Finanza indagava sul professor De Feo (fu anche arrestato) nell´ambito di un´inchiesta sulla svendita di alcuni supermercati, dei quali De Feo era commissario fallimentare: secondo l´accusa aveva favorito alcune persone vicine all´allora Governatore, oggi ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto. Per questo motivo i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio sia per Fitto sia per De Feo.
L´università doveva essere un corollario di questa indagine. E invece si è dimostrata essere - secondo gli investigatori - uno dei principali centri di potere del professor De Feo. «Per comprendere la portata di tale malcostume - scrive il Gico - basti pensare come per gestire tutte le raccomandazioni e segnalazioni che gli provenivano da tutti gli ambienti, Antonio De Feo fosse costretto a ricorrere a veri e propri elenchi che per sua esplicita ammissione venivano definiti dei raccomandati». «Sai per caso - chiedeva per esempio De Feo a una sua segretaria, senza sapere di essere ascoltato - dove sta l´elenco dei raccomandati di domani?». «Sì, professore. Sono attaccati nell´agenda rossa di domani. Vai a domani e lo trovi». De Feo è stato anche in commissione per l´esame da avvocato. E anche in quel caso si è fatto collettore di favori: «Mi devi fare - ordinava alla segretaria - una cartellina con tutti i raccomandati».
Insomma De Feo era un tipo preciso. Tanto da aver anche stilato - dice la Finanza - «il manuale del perfetto raccomandatore». Le linee guida sono date dallo stesso professore, in una telefonata con un amico. «Se mi fai avere un incontro con tua figlia - gli diceva - facciamo una pianificazione nel senso che la raccomandazione fatta all´ultimo momento è sempre relativa invece se lei mi dice gli esami che deve fare io la faccio parlare, la faccio conoscere, insomma hai capito».
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