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Repubblica-Bari- I ricercatori a caccia di alleati "Bloccheremo l'Università"

LA PROTESTA Fronte comune per sbarrare la strada al decreto del ministro Moratti I ricercatori a caccia di alleati "Bloccheremo l'Università" MICAELA ABBINANTE -...

24/09/2004
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la Repubblica

LA PROTESTA
Fronte comune per sbarrare la strada al decreto del ministro Moratti
I ricercatori a caccia di alleati "Bloccheremo l'Università"
MICAELA ABBINANTE


Uniti per difendere un diritto, quello alla conoscenza. "Perché l'Università è un bene di tutti". Fanno fronte comune le diverse componenti del mondo accademico che, a vario titolo e con strumenti differenti, da tempo lottano contro le riforme volute dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. Al tavolo di discussione ieri dottorandi, ricercatori, assegnisti e docenti in attesa di avanzamento di carriera hanno proclamato lo stato di agitazione e hanno deciso, all'unanimità, "di stabilire un contatto con tutti i protagonisti della protesta contro il ddl varato dal governo per costruire una piattaforma comune di rivendicazione".
Un'unica voce, dunque, per garantire il diritto allo studio universitario. "Per farci sentire dobbiamo essere in tanti - ha detto Stefano Bronzini, docente vincitore di concorso - l'Università è attaccata da più fronti. Quello del blocco delle assunzioni è solo uno dei problemi da affrontare e cercare di risolvere nel più breve tempo possibile". Già all'inizio della prossima settimana, allora, saranno stabilite le forme di protesta da adottare: i rappresentanti dei sindacati si riuniranno con l'obiettivo di creare anche una catena di rivendicazione nazionale. La proposta, intanto, ha già raccolto consensi. "Siamo disponibili a operare insieme per fronteggiare problemi comuni - ha detto Giuseppe Murè, rappresentante della Flc Cgil - Uniti abbiamo più possibilità di vincere, in questo momento è fondamentale uscire dall'isolamento: gli studenti, le loro famiglie e la società civile devono essere informati su quello che sta succedendo all'interno delle aule dell'Università".
E' dello stesso parere anche Annalisa Di Vincenzo, tra le fondatrici dell'Adi di Bari, l'associazione di dottorandi presente anche in molte altre città italiane. "Fare fronte comune ora più che mai è indispensabile e proficuo", ha detto Annalisa che parla anche l'importanza del confronto "quando le difficoltà riguardano più categorie di persone". Non esce dal coro neanche Domenico Viola, ricercatore e voce della Cisl. "Lottare insieme rafforza le ragioni di tutti", dice Viola che invita i colleghi a sostenere le forme di protesta: "Per farci sentire abbiamo un solo strumento: il rifiuto delle supplenze. E' necessario creare disagio per attirare l'attenzione delle istituzioni e metterle nelle condizioni di dare delle risposte concrete". E' lo stesso Viola poi a ricordare che i tempi per la lotta al provvedimento di riforma targato Moratti sono molto brevi: "C'è la chiara volontà di portare il provvedimento in parlamento all'inizio di ottobre. Per quella data la mobilitazione deve essere già organizzata".


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