Repubblica-Bari-Graduatorie senza appello Scoppia la rivolta dei precari
Pubblicate ieri le liste definitive: "Tanti errori ma possiamo ricorrere solo al Tar" "Graduatorie senza appello" Scoppia la rivolta dei precari Partita una raccolta di firme per...
Pubblicate ieri le liste definitive: "Tanti errori ma possiamo ricorrere solo al Tar"
"Graduatorie senza appello" Scoppia la rivolta dei precari
Partita una raccolta di firme per impugnare gli elenchi: "Andremo anche a Roma"
"Non ci viene data la possibilità di contestare le troppe inesattezze"
MICAELA ABBINANTE
Il giorno della verità è arrivato. Peccato, però, che subito dietro l'angolo si nasconda la beffa. Alle dodici in punto, ieri mattina, sulle bacheche del Csa, l'ex provveditorato agli studi di Bari, e sul sito Internet sono comparse le ormai famosissime graduatorie. Quelle che avrebbero dovuto dare i nomi dei nuovi docenti a tempo determinato già il 23 luglio e invece sono state al centro di una lunga storia. Le liste infatti sono state rifatte togliendo ai precari storici i diciotto punti della disputa, ma subito dopo sono state contestate perché ritenute inesatte. Quindi sono state ulteriormente bloccate, rifatte e ancora contestate. Ieri mattina poi le liste sono state rese note e dichiarate "definitive".
"Nella notizia non c'è nulla di positivo", attaccano però i precari storici. Perché nonostante le graduatorie siano arrivate, e lunedì 4 agosto finalmente sarà reso noto il calendario delle convocazioni per la cattedra annuale, le liste definitive non possono essere contestate in sede di Csa entro i canonici cinque giorni. Gli stessi che invece caratterizzano le liste provvisorie. Se quindi gli insegnanti si accorgessero di errori e avessero qualche segnalazione da fare, dovrebbero rivolgersi al Tribunale amministrativo. Investendo altro tempo e altro denaro.
La pubblicazione delle liste provvisorie è saltata proprio a causa della decisione del Tar del Lazio di dichiarare illegittimi i diciotto punti affidati ai precari storici. Le prime graduatorie, quindi, sono state bloccate e questo ha determinato l'allungamento di tempi (ben oltre i termini massimi consentiti) per la compilazione e la pubblicazione degli elenchi. "Ancora una volta non vengono rispettati i nostri diritti e ancora una volta non ci viene data neanche la possibilità di contestare errori che non sono nostri", commenta Lina Lobascio che ieri mattina ha scoperto di aver perso in graduatoria settanta posizioni e che ha già notato inesattezze nell'attribuzione dei punteggi.
Le graduatorie quindi sarebbero inesatte. "Eppure il personale dell'ex provveditorato la scorsa settimana dopo che le prime liste sono state bloccate ha rifatto tutto il lavoro di conteggio con il massimo dell'attenzione", assicura il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale Giuseppe Fiori che ieri ha precisato le modalità di contestazione che possono essere utilizzate dagli insegnanti: "Per piccoli errori materiali entro la serata di ieri era possibile rivolgersi al personale del Csa mentre per altri tipi di contestazioni rimane aperta solo la strada del contenzioso amministrativo".
Intanto però i precari storici, forti di anni di attesa e di battaglie interminabili, hanno deciso di non arrendersi. E' partita ieri pomeriggio, infatti, una raccolta firme per sottoscrivere il ricorso e tentare di impugnare la graduatoria. "Lotteremo con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione. Ora siamo davvero stanchi di non vedere rispettati i nostri più elementari diritti. Temiamo, però, di non rientrare nei tempi facendo ricorso al Tar", fanno sapere dalla Federazione nazionale della scuola. Il tribunale amministrativo di Bari, infatti, è attualmente chiuso per le ferie estive. Ad assicurare la soluzione dei casi più urgenti ci sono già i giudici "feriali", ma - precisa Lina Lobascio - "i giudici durante la stagione estiva sono pochi e la sentenza potrebbe arrivare il 27 agosto, quindi dopo l'assegnazione delle cattedre annuali che saranno attribuite il 25 dello stesso mese".
Ma le proteste non si fermano qui. I precari storici di Bari, appoggiati da diverse sigle sindacali tra cui la stessa Fis e la Gilda, fanno sapere che continueranno a manifestare per portare in piazza le loro ragioni. Non solo, infatti, hanno intenzione di organizzare un'altra manifestazione davanti alla sede del Csa di Bari, ma vogliono portare la loro rabbia anche a Roma, dove tutti i docenti d'Italia tenteranno di ripetere l'esperienza di qualche giorno fa e di avere un incontro con Letizia Moratti, ministro dell'Istruzione.