Repubblica/Bari: Graduatorie regionali, disastro in Puglia
I sindacati dopo l´annuncio del ministro Gelmini: dramma per migliaia di precari
"Ci sono professori in quasi tutte le province del Nord, sarebbe un esodo inimmaginabile"
TITTI TUMMINO
"La proposta del ministro Gelmini che rilancia l´idea leghista delle graduatorie regionali dei professori avrebbe ricadute disastrose sulla Puglia e su tutte le regioni del Sud". Domenico Pantaleo, appena riconfermato segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza (Flc) Cgil dopo tanti anni alla guida del sindacato pugliese, è pronto a dissotterrare l´ascia di guerra. E senza mezzi termini, bolla come "anticostituzionale" l´idea definita "pensabile" dal ministro dell´Istruzione, nonostante la bocciatura già espressa dal Consiglio di Stato che ha detto no a graduatorie che favoriscano i residenti.
Ricadute disastrose, quindi, per la nostra regione e non solo, ma al momento ancora non quantificabili in quanto, spiega il sindacalista, "un conto sono le affermazioni, un conto è quando si passa agli aspetti tecnici". Il fatto che la proposta strutturata per ora manchi, nulla toglie tuttavia alla gravità di quanto potrebbe accadere. «In Puglia - spiega Pantaleo - ci troveremmo contemporaneamente con due conseguenze: la prima che, per effetto della diminuzione delle iscrizioni, avremmo un minor numero di posti per gli insegnanti; la seconda, che i precari pugliesi non avrebbero più alcuna possibilità di ottenere cattedre nelle aree del nord. Se l´intento, come dichiarato dalla Lega, è quello di dare stabilità agli organici - obiettivo legittimo - gli strumenti per farlo possono essere altri. Primo fra tutti quello di procedere a un reclutamento pluriennale».
L´allarme scatta anche nella Cisl. Domenico Maiorano, dalla segreteria di Bari e della Puglia, fa i conti: «Con la proposta del ministro Gelmini, ci ritroveremo con una balcanizzazione del sistema scolastico. Nelle graduatorie provinciali ci sono 15 mila unità in totale fra docenti e personale. La Puglia sta cercando di recuperare il gap degli ultimi anni con l´ampliamento del numero dei posti per il personale docente, grazie ad un´azione di forza fatta nei confronti degli Enti locali per ottenere tempo pieno e tempo prolungato, quindi per avere mense e scuole aperte al pomeriggio. Ma - aggiunge i sindacalista della Cisl - dobbiamo fare i conti con una diminuzione anagrafica che non ci permette di recuperare utenza come avviene nelle regioni del nord dove è più stanziale la presenza degli immigrati». I precari pugliesi, affermano dalla Cisl, in giro per l´Italia "si contano a decine di migliaia".
«E proprio domani - annuncia il provveditore agli studi della provincia di Bari, Giovanni Lacoppola - incontrerò i precari, con i quali continuo ad avere un ottimo rapporto, per affrontare anche questa sfida».