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Repubblica/Bari: "Emergenza per gli insegnanti di sostegno"

I genitori: ne mancano centinaia

19/09/2006
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la Repubblica

DENUNCIA

PAOLO RUSSO

Michele e Giuseppe da quest´anno dovranno arrangiarsi. E come loro, dovranno fare decine di altri ragazzi non autosufficienti che frequentano le scuole pugliesi. Chi ha più di 21 anni non ha più diritto all´insegnante di sostegno. Non è una legge dello Stato, sarebbe incostituzionale. Ma è una prassi diffusa nei provveditorati delle provincie pugliesi. Soprattutto in quella di Foggia, come denuncia Sfida, il Sindacato famiglie italiane diverse abilita. Michele frequenta il quarto anno di una scuola superiore, Giuseppe il quinto. Sono sempre stati affiancati durante il loro percorso da un insegnate di sostegno. Poi quest´anno dal Centro servizi amministrativi di Foggia è arrivata la cattiva notizia. «Nonostante il preside gli avesse segnalati per tempo - denuncia Andrea Ricciardi, presidente di Sfida - dal provveditorato hanno risposto che i ragazzi erano troppo grandi per avere l´insegnante di sostegno». In Puglia sono stati segnalati decine di casi. «Non esiste alcuna indicazione ministeriale in questo senso - spiega Ricciardi - ed è un comportamento che non si giustifica neanche con il fatto che in provincia di Foggia ci sono 150 insegnanti di sostegno in meno di quanti ne servirebbero».
In Italia, denuncia il sindacato Sfida, la Finanziaria del ‘97 stabilisce che ci può essere un insegnante di sostegno ogni 138 studenti iscritti. Anche nella nostra regione è così, ma se in Italia, in media, ci sono 5 studenti disabili ogni 100 iscritti, in Puglia questa cifra sfiora il 7%. Per questo non tutti i disabili riescono ad avere l´adeguata assistenza. «Rispetto allo scorso anno - spiega Mimmo Maiorano della Cisl - il numero degli insegnanti di sostegno è rimasto invariato. Ma i disabili da affiancare sono molti di più rispetto a prima. Il personale in servizio è troppo poco per rispondere a tutte le esigenze. Si è costretti a scegliere in base alla gravità delle situazioni». Anche se la legge dice che tutti i diversamente abili hanno diritto ad andare a scuola e a essere affiancati da una figura di sostegno. «Per questo presenteremo ricorso e il giudice non potrà che darci ragione - dice Ricciardi - ma è ingiusto arrivare a questo per affermare i propri diritti».
Nel frattempo, Michele e Giuseppe continueranno ad andare a scuola grazie alla solidarietà dei loro vecchi insegnanti di sostegno che stanno raddoppiando gli sforzi e lavorano gratis per assistere i due ragazzi. In Puglia ci sono tante storie come quelle di Michele e Giuseppe. In provincia di Bari, ad esempio, un bambino tetraplegico si è iscritto al primo anno di scuola elementare con qualche giorno di ritardo. Per questo ha dovuto cominciare la scuola senza insegnante di sostegno: le liste del Csa erano già chiuse. Dal capoluogo regionale, invece è arrivata una piccola buona notizia: tra qualche settimana partiranno i lavori per abbattere le barriere architettoniche in otto scuole comunali. Il Comune ha messo a diposizione 300mila euro.


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